L'animazione dell'oratorio durante l'anno ha bisogno di una «scelta di campo» che punti al coinvolgimento di adolescenti e giovani nel servizio dei ragazzi, secondo lo stile che rende l'oratorio il luogo del gioco, della creatività, di percorsi laboratoriali «da vivere» tutto l'anno.


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Tenendo conto della distribuzione del tempo, molto differente rispetto all’estate, in oratorio durante questo anno pastorale che è appena iniziato non vogliamo  tirarci indietro! Non vogliamo perdere l’opportunità di animare anche i diversi tempi dell’anno, coinvolgendo ancora gli animatori, quelli che «ci stanno» a svolgere un servizio continuativo, per formare con loro un gruppo animatori stabile, guidato da figure di responsabili preparati (cfr. Scuola per responsabili gruppi animatori), che possa interfacciarsi con il resto delle comunità educanti che si formeranno.

Noi crediamo che il tempo dell’anno in oratorio vada preparato e gestito nella forma intensiva che ereditiamo dall’estate ma in modalità diverse che l’intelligenza e la conoscenza dei ragazzi sapranno identificare.

Sarà allora possibile puntare su: animazione liturgica più qualificata; laboratori legati ai tempi dell’anno o che curino con costanza alcune dinamiche espressive come ad esempio il teatro; gestione di gruppi di interesse costruiti ad hoc sulle passioni dei ragazzi; rilancio della domenica con momenti di animazione mirati e curati; coinvolgimento dei genitori per feste e «giornate insieme»; cura delle ricorrenze e delle celebrazioni annuali; giochi che siano «lanciati» in settimana e che si concludano appunto di domenica, ecc.

Proprio con la formazione delle comunità educanti e con la sinergia di esse con i singoli gruppi, in primo luogo il «gruppo animatori», si potrà sviluppare la creatività degli oratori e il desiderio di costruire nuovi percorsi e nuove attività coinvolgenti. In effetti, «solo insieme» sarà possibile proporre la novità e fare in modo che l’oratorio sia sempre animato, non solo d’estate, ma tutto l’anno!

 

Oratorio e carità

L’anno scorso, legato alla proposta «A tutto campo», abbiamo proposto il percorso «Oratorio e carità» che impegnava sia gli oratori sia le Caritas e le altre agenzie caritative locali ad una più stretta collaborazione, a una speciale sinergia e allo studio di progetti, iniziative, attività che educassero i ragazzi a mettere al primo posto la carità, come espressione più eloquente della vita cristiana. L’attenzione ai poveri, alle situazioni di disagio e sofferenza, di solitudine e di emarginazione deve essere costante e regolare nell’ambito della proposta ordinaria dell’oratorio, perché sia efficace ogni obiettivo educativo che si basi sul Vangelo.

L’oratorio, fin dall’inizio dell’anno pastorale, potrà trovare quelle forme più opportune (creando nuove alleanze e leggendo i bisogni del territorio) affinché ai ragazzi si possa chiedere di sperimentare la logica del dono gratuito, del servizio e della prossimità.

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