Siamo tornati dal Pellegrinaggio a Roma da qualche giorno ma ancora assaporiamo non solo l'entusiasmo ma anche la gioia di un incontro straordinario. Sentiamo forte la responsabilità di far fruttificare le esperienze imperdibili vissute con i ragazzi e le ragazze che abbiamo accompagnato. La professione di fede sulla Tomba di Pietro, il significato dell'incontro con tantissimi adolescenti provenienti da tutta Italia, l'ascolto delle parole di Papa Francesco e del nostro Arcivescovo Mario sono elementi chiave che andranno ripresi, insieme alla responsabilità di ricominciare un cammino che non può tornare a essere solo normale, ma deve avere il sapore della straordinarietà. Riviviamo con le parole e con le immagini (vedi i link allegati) i giorni di grazia del Pellegrinaggio a Roma. Agli adolescenti diamo appuntamento sia alla prossima Assemblea degli oratori del 7 maggio (con i delegati) sia all'Incontro animatori in Piazza Duomo del 13 maggio.


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Hanno “seguito” l’invito in tanti, tantissimi, migliaia e migliaia di ragazzi e ragazze da tanti nostri oratori ambrosiani, guidati dal nostro Arcivescovo Mario Delpini, così come migliaia da tutto il resto d’Italia. Perché non si poteva di certo mancare ad un invito come questo, all’opportunità di tornare a vivere e sperimentare la gioia della fede, dell’essere un’unica Chiesa, una Chiesa giovane, che Papa Francesco ha chiamato a sé, per riprendersi gli spazi lasciati vuoti dalla pandemia.

Poco più di due anni fa, nel pieno della prima ondata (un evento inatteso che ci colpì drammaticamente, e ancora continuano ingiustizie che distruggono il pianeta e l’Europa è colpita da una guerra tremenda…), Papa Francesco percorreva da solo, sotto la pioggia, una Piazza San Pietro deserta.

Dopo due anni splende il sole a Roma su quella piazza che abbraccia ragazzi giunti da tutta Italia, finalmente “piena dopo il digiuno”.

Sembra un sogno e invece è una rinascita. Una gioia traboccante fino a via della Conciliazione, che si propaga per tutta la città eterna: lo stupore di 80mila preadolescenti e adolescenti, uno spettacolo che riempie il cuore e non si potrà dimenticare. Un colpo d’occhio che ci riporta, in piccolo, alle immagini della Giornata Mondiale della Gioventù, e se pensiamo che gli adolescenti più grandi, l’anno prossimo, potranno parteciparvi, a Lisbona… l’oggi  si colora di una promessa di futuro.

 

I gruppi di Preado&Ado degli oratori ambrosiani, 6000 ragazzi e ragazze accompagnati dai sacerdoti, dalle religiose e dagli educatori, sono giunti in pellegrinaggio a Roma lunedì 18 aprile da tutte le Zone della diocesi.

Avevamo nostalgia di tutto questo dopo due anni di interruzione (di eventi, incontri di socialità ed esperienze) ma in cui la vita dei ragazzi è andata avanti, con tutte le ferite, le incertezze, le domande e le attese che questa età bellissima porta con sé. «Ne avevamo bisogno», commentano gli educatori.

 

La partecipazione delle comunità educanti e dei ragazzi, che vogliono impegnarsi ed essere protagonisti della loro vita e del loro futuro, superando le sofferenze, caratterizzano questo evento-segno di speranza. L’incontro con gli altri, con una Chiesa per cui è bello sentire di appartenere, è la risposta migliore, contro ogni chiusura. «Non scoraggiatevi: se avete paura, mettetela alla luce e vi farà bene! Ricordate questo: le paure vanno dette – per poterle scacciare via, le crisi illuminate per vincerle. A chi? Al papà, alla mamma, all’amico, all’amica, alla persona che può aiutarvi».

 

Qual è la chiave per capire i loro sogni? Gli oratori, con fantasia e creatività, stanno facendo la loro parte, accompagnando il loro bisogno di ascolto, aiutando preadolescenti e adolescenti a sentire che ciascuno di loro è prezioso e ha dei talenti da spendere per gli altri! Per dire il proprio “Eccomi” al Signore: «Sono qui: cosa devo fare? Sono qui per fare del bene, per crescere bene, per aiutare con il mio fiuto gli altri». Il desiderio, per loro, è quello di concretizzare i propri sogni con responsabilità.

 

È stata un’edizione straordinaria del tradizionale pellegrinaggio preadolescenti a Roma, nei giorni successivi alla celebrazione della Pasqua, per sottolineare e sperimentare sulla propria pelle che Gesù risorto è «la forza della vostra vita», fino alla personale e consapevole professione di fede: Credo, Signore! Partire, lasciare, sognare una meta, camminare insieme… mettersi in ricerca di una direzione, diventa metafora della vita stessa.

Ha coinvolto ragazzi dai 12 ai 17 anni per permettere a tutti coloro che lo desideravano di “esserci”. Gli adolescenti, in particolare, nell’Anno straordinario Adolescenti che abbiamo voluto dedicare loro, hanno condiviso l’entusiasmo della festa, dell’animazione e della musica (e artisti come Matteo Romano e Blanco) e poi il dialogo e la meditazione della Veglia di preghiera, sul capitolo 21 del Vangelo di Giovanni, con migliaia di loro coetanei nell’incontro nazionale con Papa Francesco del tardo pomeriggio di lunedì 18 aprile.

«Cari ragazzi e ragazze, voi non avete l’esperienza dei grandi, ma avete una cosa che noi grandi alle volte abbiamo perduto. Voi avete “il fiuto”. E questo non perdetelo, per favore! Voi avete il fiuto della realtà, ed è una cosa grande. Il fiuto di dire “questo è vero – questo non è vero – questo non va bene”; il fiuto di trovare il Signore, il fiuto della verità. Vi auguro di avere il fiuto di Giovanni, ma anche il coraggio di Pietro». 

 

#Seguimi era il titolo dell’Incontro nazionale tra i ragazzi italiani e il Santo Padre. Una balena che si compone di tanti puntini azzurri e un occhio a forma di croce il logo su bandane color cielo che i ragazzi han legato a zaini, polsi e capelli o sventolato per accogliere il Papa che li salutava dalla papamobile. «Buttatevi nella vita». Anche se a volte il mare della storia cela difficoltà. Nel buio della notte, la delusione di non “pescare nulla”. La vita ci fa toccare con mano le nostre fragilità… 

«“Eh, Padre, ma io non so nuotare, ho paura della vita!”: avete chi vi accompagni, cercate qualcuno che vi accompagni. Ma non abbiate paura della vita, per favore!». Apritevi al futuro, solcando le onde con fiducia.

«La vita è bella, la vita è per viverla e per darla agli altri, la vita è per condividerla con gli altri, non per chiuderla in sé stessa. Coraggio e avanti!» Affidando alla nostra mamma Maria che aveva circa “la vostra età quando accolse la sua vocazione straordinaria” il nostro desiderio di pace e fraternità universale… Siate felici: in pace e con gioia!

Il sorriso si allarga sui visi di 80mila ragazzi, con i loro striscioni colorati.

 

Samuele e Alice, due ragazzi ambrosiani dell’Oratorio San Luigi di Muggiò, portano al Papa la loro testimonianza di vita. Alice, lo scorso anno ha perso la nonna, una mancanza che l’ha portata a chiudersi in se stessa, ma, nonostante la sofferenza, partecipa all’Oratorio estivo, dove scopre Rebecca, una ragazza con cui nasce un’intesa e un’amicizia che la aiuta a ritrovare la serenità. Ora desidera vivere con lo stile di sua nonna: essere dolce, sensibile, comprensiva, capace di ascoltare tutti. Una bella eredità da portare avanti!

Samuele ha avuto un problema di salute cardiaco ed è stato sottoposto a un delicato intervento. Uscito dall’ospedale non vedeva l’ora di tornare in oratorio. La vita riconquistata come un dono. Si guarda attorno, dal sagrato della Basilica di Piazza San Pietro: «Dobbiam trovare Qualcuno che colmi i momenti bui: se siamo qua tutti per un unico motivo oggi quella risposta possiamo darcela!»

 

«Per dire come Chiesa Kyrie, per cantare Alleluia e per rispondere ciascuno Amen…»  bisogna andare “a Messa”. L’appuntamento diocesano della S. Messa con il nostro Arcivescovo (trasmessa in diretta sul nostro canale YouTube Pastorale Giovanile FOM Milano) quest’anno ha assunto una dimensione interdiocesana ed è stata concelebrata, martedì 19 aprile, dai Vescovi lombardi di Bergamo, mons. Francesco Beschi, Crema, mons. Daniele Gianotti e Vigevano, mons. Maurizio Gervasoni. Kyrie, come la parola della fede di ciascuno, l’invocazione e la confidenza del credente; Alleluia, la parola della gioia, da cantare insieme; Amen, la parola della risposta alla vocazione, quando si intuisce che il Signore chiama a far del bene: l’Arcivescovo le ha consegnate agli 8000 ragazzi delle quattro diocesi lombarde che hanno riempito la Basilica di San Pietro, cuore della cristianità.

«Il Signore vi chiama uno per uno. La fede ora deve diventare personale, imparando a pregare alla presenza di Gesù che è vivo. Signore guidami, illuminami e salvami».

Siete tanti, ma molti non son venuti: dovete contagiare con la vostra gioia!»

 

«Non vergognatevi dei vostri slanci di generosità», aveva detto ancora Papa Francesco ai ragazzi, in Piazza San Pietro, prima che la loro freschezza e il loro entusiasmo si riversasse nei giorni a seguire alla scoperta della storia, della fede, della cultura di Roma.

Manca poco all’estate e gli oratori si stanno preparando. Soprattutto grazie agli animatori, i veri protagonisti di questa esperienza emozionante. Un’occasione meravigliosa per dire il proprio Amen, “sì, eccomi, mi fido”, nello stupore di un Alleluia, una gioia imprevista che raggiunge il cuore, e un Kyrie da pregare, personalmente, sentendo la grazia della comunione con il Signore.

 

«Gli oratori sono una ricchezza da curare con particolare attenzione». Il Papa ce lo ha riconfermato, quando abbiamo potuto donare, al termine dell’Udienza generale di mercoledì 20 aprile, in cui ha salutato i ragazzi degli oratori ambrosiani, la maglietta da “coordinatore” dell’Oratorio estivo “Batticuore”, benedicendo la maglietta che gli animatori indosseranno questa estate.

«Un patrimonio della Chiesa italiana», l’oratorio, come ha sottolineato Papa Francesco al nostro direttore don Stefano Guidi, che ora può guardare avanti: guidati dal ricordo di queste giornate uniche e straordinarie del pellegrinaggio Preado&Ado, che accompagnerà a condividere un incontro di gioia che vogliamo portare a tutti.

 

 

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