Il Pellegrinaggio Preadolescenti ad Assisi ha celebrato un momento straordinario per tutti gli oratori ambrosiani. I ragazzi presenti hanno portato, in una processione festosa, la luce che ha acceso la Lampada degli oratori della Arcidiocesi di Milano che brillerà stabilmente accanto all'urna del beato Carlo Acutis, nel Santuario della Spogliazione. Voluta fortemente dall'Arcivescovo Mario Delpini, è stata benedetta dal Vescovo ausiliare Luca Raimondi che ha accompagnato i ragazzi nei momenti salienti del Pellegrinaggio di quest'anno.


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Con 1500 ragazzi ambrosiani, abbiamo vissuto, nel ponte del 25 aprile, il Pellegrinaggio diocesano dei preadolescenti ad Assisi.

«Assisi – ha commentato don Stefano Guidi – è il pellegrinaggio dell’interiorità, che scava dentro e prepara a vivere il pellegrinaggio di Roma, della fede detta a tutti pubblicamente, ma se non ce l’hai dentro non puoi donarla a nessuno. Assisi è il cuore».

Con un momento storico, importante, unico: abbiamo acceso una luce nuova, la Lampada degli oratori della Diocesi di Milano che arderà d’ora in avanti presso il corpo del beato Carlo Acutis nel Santuario della Spogliazione di Assisi.

 

Domenica 23 aprile, i gruppi di preadolescenti si sono raccolti nella Cattedrale di San Rufino, dove il Vescovo ausiliare, mons. Luca Raimondi, ha acceso, dalla fiamma del cero pasquale, una luce.

Questa luce, portata per le vie di Assisi, in un gioioso percorso processionale, ha condotto all’accensione e alla benedizione da parte di mons. Raimondi della Lampada, segno di un legame profondo che legherà ancora di più Carlo Acutis, ragazzo milanese, a tutti i ragazzi e le ragazze della nostra Diocesi.

 

Uno dei suoi messaggi più noti “Non io ma Dio”, che Carlo ha messo in pratica con la sua vita, è scolpito nel marmo, nella Lampada ideata dall’artista Eraldo Marini, pensata strettamente collegata alla forma della tomba di Carlo (come una piramide rovesciata, immaginando che una grande forza divina strappasse verso il cielo il corpo di Carlo e lo portasse con sé). Sotto la Lampada è riportata questa frase: “Gli oratori dell’Arcidiocesi di Milano a Carlo Acutis”.

 

Il Vescovo Luca Raimondi ha consigliato ai ragazzi di custodire queste parole, per vivere intensamente il momento: «Sono venuto ad accendere simbolicamente questa Lampada, aiutami a tenere accesa come hai fatto tu la lampada della fede nella mia vita, come hanno fatto Francesco e Chiara, la luce che è Gesù che illumina il cammino di tutti noi. Se tu smetti di bruciare d’amore per Gesù gli altri intorno a te moriranno di freddo. Avete scommesso su Gesù, sapendo che Gesù scommetteva su di voi».

 

Il progetto proposto dalla Diocesi di Milano è stato accolto dalla Diocesi di Assisi con grande entusiasmo. Lo conferma Francesca Cerri, responsabile dell’ufficio Beni Culturali della diocesi di Assisi: «La presenza di una luce visibile colpirà molto il cuore dei più giovani, che vedranno una luce vera, accanto al corpo di Carlo».

 

Canti e testimonianze, nelle tappe della Chiesa di Santa Maria sopra Minerva, Chiesa Nuova e la Basilica di Santa Chiara, e nel percorso processionale, guidato dal Vescovo Raimondi, che ha accompagnato i preadolescenti alla preghiera al Santuario della Spogliazione, per affidare al beato Carlo Acutis, a nome dell’Arcivescovo Mario Delpini, tutti i ragazzi e le ragazze dei nostri oratori.

 

L’altro momento del pellegrinaggio – che ha visto i preado in cammino e in visita ai luoghi della spiritualità francescana («Francesco, Chiara e Carlo hanno fatto una cosa molto semplice: sono diventati Santi!», indicando questo cammino ad ognuno di loro), in giorni indimenticabili di fraternità ed amicizia – nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, con la Porziuncola, luogo santo, stretta nel bellissimo abbraccio dei ragazzi e delle ragazze, per la S. Messa diocesana di lunedì 24 aprile.

 

«Quando i sogni che un ragazzo e una ragazza hanno nel cuore incrociano la preghiera, quando li affidi a Gesù, quei sogni diventano una meravigliosa realtà» ha ripetuto il Vescovo Raimondi, nell’omelia. Puoi «sognare di essere il capolavoro più bello dell’universo! Cioè te stesso, te stessa.

E se la fede vacilla, Gesù dice: non temere! La fede è l’antidoto alla paura».

 

Se la preghiera del “Padre nostro” è la password “da salvare” per entrare nel cuore di Dio, che ci fa mettere in rete con Lui, al termine, ha fatto chiudere loro gli occhi. «San Francesco, dopo aver ricevuto il dono delle stigmate impresse sul suo corpo, a San Damiano, su quelle meravigliose colline, cieco e malato, ha scritto il Cantico delle Creature: Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature… Come ha fatto a scrivere, cieco, la bellezza del sole, della luna, del vento, del fuoco, dell’acqua? Perché vedeva con gli occhi del cuore. Anche se non vedi Dio, se il tuo cuore è capace di far incrociare i tuoi sogni e la preghiera a Gesù, il Signore fa cose meravigliose.

Ripetete nel cuore, attraverso l’intercessione di san Francesco, santa Chiara e del beato Carlo Acutis: “Signore fammi capire cosa vuoi che io faccia nella vita”».

 

Grati di questa esperienza, profondamente significativa per i preadolescenti, insieme ai loro educatori, sacerdoti, religiose, possiamo dire, con le parole del direttore della Fom don Stefano Guidi, «Come è bella la Chiesa: noi, che camminiamo insieme, che ci troviamo insieme, che preghiamo insieme… diventiamo grandi insieme!».

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