Verrà proposto un itinerario di educazione per gli adolescenti secondo la consolidata articolazione triennale, mettendo a tema alcune dimensioni antropologiche e teologiche fondamentali per la crescita di un adolescente, sintetizzate in tre verbi: «essere, avere e amare»


L’icona biblica di riferimento per il percorso degli adolescenti è il racconto della trasfigurazione nel Vangelo di Luca (9, 28-36).

La scelta di questa pagina si radica in diversi aspetti di riflessione che riteniamo cruciali ed evocativi in riferimento all’età adolescenziale: anzitutto la diversità di profili umani e spirituali tra Pietro, Giacomo e Giovanni (i tre discepoli scelti per salire sul monte), paradigma della grande diversità di caratteri, atteggiamenti e comportamenti e insieme dell’attenzione di Dio alla singolarità di ciascuno.

L’esperienza della stanchezza dei discepoli rimanda invece alla dimenticanza, alla volubilità e alla dispersione presenti nella vita degli adolescenti, in parte anche in conseguenza di un’eccessiva generosità e un grande impeto nel vivere alcuni momenti, che però lasciano senza energie per altri, magari quelli decisivi.

L’episodio evangelico della Trasfigurazione rimanda inoltre al tema della percezione della bellezza che contiene il bene e a quello della grammatica antropologica delle emozioni e delle sensazioni: la Parola del Padre ai discepoli rappresenta la dimensione, anche verbale, dei cammini formativi e della catechesi che proviene, a partire dalle sue mediazioni ecclesiali, dall’autorevolezza di Dio stesso.

Infine Luca annota che i discepoli «non dissero nulla a nessuno»: davanti a un’esperienza intensa e profonda, essi stessi avvertirono il bisogno di darle tempo, per non sprecarla, quasi come un tempo di gestazione, di silenzio e di intimità. 

 

In sintesi, dall’icona biblica si comprende come più che imparare delle cose nuove, l’esperienza della trasfigurazione porta i discepoli a guardare tutto ciò che hanno vissuto fin lì con occhi diversi, con uno sguardo nuovo, trasfigurato. L’ingresso nell’adolescenza introduce in qualcosa di simile: non cambiano tanto i contenuti materiali della vita, e non cambiano solo le persone che si frequentano; cambiano il campo, lo spazio di significato in cui ci si apre al nuovo sé, agli altri e alla realtà tutta intera.

Illuminati da questo brano proponiamo un itinerario di educazione per gli adolescenti secondo la consolidata articolazione triennale, mettendo a tema alcune dimensioni antropologiche e teologiche fondamentali per la crescita di un adolescente, sintetizzate in tre verbi: «essere, avere e amare». Le tre tematiche saranno sviluppate con una metodologia modulare, ovvero con diverse tipologie di approccio e con una pluralità di esperienze.

Assumendo la complessità del vissuto degli adolescenti come punto di partenza imprescindibile, si propone un itinerario di fede complessivo, che sappia superare i limiti troppo angusti della catechesi tradizionale, per aprirsi ad altre proposte che attraverso una molteplicità di linguaggi riescano a comunicare tutta la ricchezza dell’esperienza cristiana e siano in grado di modellare il più possibile il percorso, a partire dalle esigenze di crescita di ciascuno. In questo quadro complesso vorremmo tenere come sfondo, quasi come condizione di possibilità di tutto il resto,l’attenzione prioritaria a un inizio di accompagnamento personale. A partire da qui indichiamo tre strade da percorrere nell’elaborazione di un itinerario di fede per gli adolescenti: la fede pregata, la fede vissuta e la fede celebrata.

La prima via, la fede pregata, vorrebbe introdurre ad esperienze di fede forti e significative, attraverso la conoscenza dei vari linguaggi della preghiera. Ciò potrà avvenire mediante la proposta di un ritiro spirituale e di un pellegrinaggio in qualche luogo significativo, oltre che attraverso momenti di preghiera comunitari più ordinari, o ancora offrendo degli strumenti per la preghiera individuale.

La seconda via è quella della fede vissuta: essa introduce l’adolescente a esperienze concrete in riferimento a diversi aspetti del discepolato cristiano, a partire da quelle più ordinarie di impegno e servizio vissute all’interno dell’oratorio, ma anche valutando la possibilità di offrire esperienze caritative esterne, purché minimamente continuative, preparate, accompagnate e rilette. Tra le esperienze di fede vissuta segnaliamo quella della vita comune, opportunamente adattata alle esigenze degli adolescenti, quale strumento per ordinare il vissuto, promuovere relazioni significative e creare il contesto di una proposta tematica. Sempre in questo ambito, la vacanza estiva rimane un’occasione particolarmente significativa che chiede di essere progettata con cura per quello che riguarda i tempi, i luoghi e i contenuti.

La terza via fa riferimento alla fede celebrata e prevede oltre naturalmente all’introduzione più consapevole all’Eucaristia domenicale, tre celebrazioni annuali, a livello locale, che rendano concretamente visibile in un gesto il cammino percorso e ne facciano sintesi. Inoltre è opportuno, almeno in alcuni momenti dell’anno liturgico, inserire una celebrazione penitenziale nel contesto della quale educare gli adolescenti a vivere in modo consapevole e pieno il sacramento della Riconciliazione.

Ti potrebbero interessare anche: