L'Avvento in oratorio aiuterà i ragazzi e le ragazze a riconoscere che quel Bambino che nasce a Natale è il Signore! Chiederemo loro di rivolgersi già a Gesù chiamandolo "Signore" (Kyrie) nelle loro preghiere, soprattutto esercitandosi nella preghiera personale (grazie anche al Calendario dell'Avvento ambrosiano che può aiutare a fissare un appuntamento quotidiano). In oratorio potranno trovare un ambiente familiare dove "Sostare con te", nonostante la frenetica preparazione al Natale che il mondo ci propone. In oratorio ci si fermerà per esercitarci nella preghiera di intercessione e nella preghiera per la pace. "Quel che ci vorrebbe" ce lo ha suggerito l'Arcivescovo Mario Delpini nel suo Messaggio per la Festa dell'oratorio che può diventare un programma per l'anno oratoriano. Gli educatori sono chiamati a trovare sempre nuove forme per annunciare il Vangelo, perché i ragazzi possano pian piano imparare a riconoscere il Signore Gesù e a pregarlo dicendo: Signore, sei tu! (Kyrie).


AVVENTO 2022 FACE BOOK copia

Indicare Gesù come il Signore, chiedere ai ragazzi e alle ragazze di riconoscerlo come il Figlio di Dio che è venuto nel mondo sarà l’impegno che ci prendiamo per l’Avvento 2022 in oratorio.

 

A Natale nasce Gesù Bambino. Ma chi è Lui per noi? Gesù è il Signore! Quanti fra i ragazzi che conosciamo oggi sono in grado di riconoscerlo? Quanti hanno una tale confidenza con Gesù da chiamarlo abitualmente “Signore”? Il tempo di Avvento, che ci conduce alla venuta del Signore, può essere l’occasione per chiedere ai ragazzi di avvicinarsi ancora di più a Gesù, con confidenza e fiducia e di imparare a rivolgersi direttamente a Lui nella preghiera personale, invocando il suo nome, dicendo “Signore, sei tu!”.

 

Dire “Signore” (Kyrie) significa professare la propria fede! Certo, il compimento della fede si ha nel riconoscere Gesù come il Crocifisso Risorto. Proprio per arrivare a questo, bisogna partire dal comprendere e accogliere il mistero dell’incarnazione, del Figlio di Dio che entra nella storia e cammina con noi: è Lui, il Signore! Giovanni il Battista ne prepara la via e poi lo indica come l’Agnello di Dio. Ai ragazzi, ancora in cammino, si può chiedere innanzitutto di credere in quel Gesù che stanno imparando a conoscere e che gli stiamo “indicando” negli incontri di catechesi, nelle occasioni di animazione dell’oratorio e frequentando la comunità. IndicarLo è il nostro scopo! Chiedere ai ragazzi di seguirLo, dopo averLo conosciuto, è il nostro obiettivo.

 

Sappiamo quali sono le dimensioni della vita cristiana su cui insistere: la vita quotidiana come occasione di bene; la lettura e la conoscenza del Vangelo e della Parola di Dio, per lasciare che il Signore parli al cuore e plasmi la coscienza; la vita dei sacramenti, la frequentazione costante della messa domenicale, del sacramento della penitenza e l’abitudine di pregare tutti i giorni con costanza; la vita della comunità, nelle varie forme di fraternità e di servizio, di testimonianza e amicizia, di animazione e di rapporto fra generazioni diverse.

Occorre dunque trovare continuamente le occasioni che possano aiutare i ragazzi a vivere queste dimensioni, con belle esperienze, appuntamenti imperdibili, sollecitazioni costanti e il più possibile personali. L’obiettivo è alto: imparare a riconoscere Gesù come il Signore della propria vita e pregarlo personalmente, con confidenza e familiarità, ogni giorno.

 

 

In Avvento, la preghiera dell’oratorio 

Nella proposta “Sostare con te” vogliamo dare importanza alla preghiera come opportunità per mettersi davanti al Signore e vivere una relazione con Lui. In oratorio si può pregare da soli – se si creano le condizioni – ma, più facilmente, ci si può ritrovare a pregare insieme. Quale sarà quella occasione in più che ci diamo in Avvento per pregare insieme?

 

In oratorio potremmo farci carico della “preghiera di intercessione”,
raccogliere le intenzioni di preghiera che i ragazzi possono portare in oratorio
o che sono state individuate insieme in gruppo e poi pregare per quelle intenzioni.

 

In Avvento dovremo impegnarci soprattutto a pregare per la pace. In questa situazione difficile per il mondo, non dobbiamo abbassare la guardia e dobbiamo farci promotori di una cultura di pace, soprattutto nelle giovani generazioni e in dialogo con le famiglie.

Lì dove non possiamo fare di più, per la complessità della guerra e delle situazioni di conflitto, possiamo chiedere a Gesù Signore il dono della pace, nella preghiera, una preghiera insistente che possiamo “organizzare” in oratorio, utilizzando la cappellina dell’oratorio o la chiesa parrocchiale come luoghi in cui, quando si fa “sosta”, ci si impegna anche a intercedere per la pace.

 

In oratorio possiamo inoltre chiedere ai ragazzi di essere costanti nella preghiera quotidiana, rivolgendosi a Gesù chiamandolo “Signore” e vigilare perché restino fedeli all’impegno di pregare tutti i giorni, suggerendo loro come fare e dando loro degli strumenti come il Calendario dell’Avvento ambrosiano che quest’anno nasconderà dietro le caselle delle brevissime preghiere che iniziano dicendo: “Signore…”. 

 

 

In Avvento la preghiera del corpo 

«Entrando nel mondo, Cristo dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato» (Eb 10,5). In Avvento aiutiamo ragazzi e ragazze a riscoprire l’importanza dell’uso del corpo anche per pregare: stare in piedi, mettersi in ginocchio, congiungere le mani, muovere la bocca, facendo sentire la voce e tutti quegli atteggiamenti che nella preghiera attivano parti del corpo e tutto il corpo. Si potrebbe proporre loro dei piccoli esercizi per imparare a pregare con il corpo.

La nostra fede implica l’utilizzo del corpo nella preghiera e nella relazione con gli altri, nella carità e nella prossimità. Ecco perché non dobbiamo smettere di proporre azioni concrete che attivino la logica dell’incarnazione, per cui il Figlio di Dio venendo nel mondo ha accettato di vivere tutta la sua corporeità e umanità.

 

 

Kyrie, Signore!

«Signore sei tu!» richiama la prima delle tre parole che ci consegna l’Arcivescovo Mario Delpini nella proposta pastorale: Kyrie, Alleluia, Amen.

“Kyrie” è la nostra professione di fede nel Signore, una fede che è innanzitutto personale, perché ci fa invocare personalmente Gesù come “Signore” e ci fa entrare in dialogo diretto con Lui.

 

Perché in Avvento prenderemo in considerazione con i ragazzi questa parola “Kyrie”? Perché segna l’inizio di un dialogo con Colui che viene nel mondo, per essere accolto come Figlio di Dio che nasce per guidarci e indicarci la strada. Riconoscerlo come “Signore” (Kyrie) è la condizione per poter cantare le sue lodi e vivere nella comunità esprimendo la nostra gioia (Alleluia). Riconoscerlo come “Signore” ci spinge a misurarci con il suo amore e a basare le nostre scelte sul suo invito a seguirlo, a dire quindi il nostro “Amen”, che è il nostro “sì”, la nostra vocazione.

 

Nel corso di questo anno oratoriano considereremo queste tre parole che l’Arcivescovo ci ha consegnato inserite in un percorso che chiederà ai ragazzi e alle ragazze prima di riconoscere personalmente Gesù come il Signore (Kyrie in Avvento) poi di sentirsi parte di un popolo che canta le lodi a Dio e lo celebra nei sacramenti (Alleluia in Quaresima-Pasqua), infine di scegliere di vivere in relazione e amicizia con il Risorto crescendo nel suo amore e dicendo il proprio “sì”, perché la vita è vocazione (Amen nel tempo pasquale).

 

 

Oratorio, un posto per sostare e per annunciare 

L’oratorio non è solo un posto per giocare. Quest’anno ci stiamo impegnando a ristrutturarlo e a ripensarlo, verificandone le condizioni, perché sia un posto in cui sostare con i propri amici e con persone che si prendono cura dei più giovani e per “Sostare con te”, cioè come un posto per pregare. Ci stiamo chiedendo per esempio se la cappellina dell’oratorio è accessibile a tutti, se c’è un invito esplicito a frequentarla, se ci sono appuntamenti fissi per pregare insieme, se anche nelle nostre bacheche o comunicazioni è presente un richiamo costante al Vangelo, ecc.

L’oratorio è chiamato a riscoprirsi anche come luogo dell’annuncio. Invitiamo a rileggere il capitolo 10 della lettera di san Paolo ai Romani per verificare se in oratorio sono praticate le dinamiche dell’annuncio, di quei passi che corrono incontro all’altro e di quelle condizioni in cui si possa parlare esplicitamente del vangelo, narrarlo nella sua ricchezza, mostrando il volto di Gesù perché sia riconosciuto da ciascuno, nel proprio cuore, come il Signore: «come potranno credere, senza averne sentito parlare?» (cfr. Rm 10, 14).

L’oratorio esercita così la sua ospitalità chiedendo a chi vi opera di incarnare il vangelo in sé stesso e di farsi annunciatore incarnando la logica di chi sa accogliere, comprendere, incoraggiare, pazientare, perdonare, insistere.

 

 

Attuiamo quel che ci vorrebbe

Per programmare la proposta di Avvento in oratorio riprendiamo il Messaggio per la festa di apertura degli oratori del nostro Arcivescovo che ci dice che cosa ci vorrebbe in oratorio per sostare con Gesù e chiamarlo Signore. Concretizzare le proposte che ci sono state consegnate significa attuare un progetto per rendere il nostro oratorio un “corpo” gradito a Dio.

 

 

 

Signore, sei tu!
L’itinerario delle settimane di Avvento

Noi che siamo chiamati a essere suoi discepoli, impariamo a credere in Lui e a seguirlo. Siamo certi che i ragazzi abbiano la possibilità di incontrarlo e di fare esperienza della sua presenza? Sforziamoci di creare le condizioni – di preparare la via – di spianare la strada, affinché questo incontro possa avvenire e ciascuno possa dire: “Signore (Kyrie), sei tu!”.

L’itinerario delle domeniche e settimane di Avvento potrebbe essere l’occasione per educare ad alcuni atteggiamenti che preparano la via all’incontro con Gesù che viene: la vigilanza, l’apertura del cuore, la preparazione tramite una via da percorrere, alcuni esercizi da mettere in pratica, l’ascolto, l’accoglienza, la capacità di rivolgere lo sguardo e l’attenzione, il riconoscimento, la comprensione di un messaggio che ci viene consegnato.

Di domenica in domenica potremo sviluppare almeno uno di questi atteggiamenti secondo la seguente proposta:

 

Prima settimana
SIGNORE, STO ATTENTO 

 

Seconda settimana
SIGNORE, PREPARO LA VIA

 

Terza settimana
SIGNORE, TI ASCOLTO

 

Quarta settimana
SIGNORE, TI ACCOLGO

 

Quinta settimana
SIGNORE, TI VEDO

 

Sesta settimana
SIGNORE, SEI TU!

 

 

Scarica qui gli schemi per le preghiere settimanali in oratorio

 

Scarica qui gli approfondimenti per iniziare il tempo di Avvento

 

 

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