Circa 1200 delegati provenienti da quasi 400 oratori hanno fatto la differenza nell'ultima edizione dell'Assemblea degli oratori 2019. Il "popolo" degli oratori è risultato più variegato che mai. Il lavoro della mattinata a Bollate è il punto di partenza per una rielaborazione che servirà a scrivere le proposte per l'anno oratoriano 2019-2020 e, in seguito, per il progetto dell'oratorio del prossimo decennio.


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Come per un piano di ristrutturazione complessivo, nella prima fase abbiamo attraversato metaforicamente i luoghi che caratterizzano gli spazi dei nostri oratori (dall’ingresso al bar, dalla cucina alla segreteria, dalla sala riunioni alla cappella…). Un lavoro impegnativo quello sulle 20 schede di attivazione: in ogni realtà si è compreso subito che il percorso ORATORIO 2020 avrebbe necessitato del coinvolgimento di tutte le persone che, a diverso titolo, hanno a cuore l’oratorio. Ma forse nessuno riusciva realmente a immaginare l’energia, la passione educativa, l’entusiasmo, e le idee nate dal confronto di più di mille persone, convocate all’Assemblea degli Oratori, in una grande opera di sinodalità, per camminare insieme.

La grande affluenza e lo stile con cui si è vissuta la giornata di sabato 9 febbraio a Bollate hanno acceso i cuori di tutti, ma solo l’Arcivescovo di Milano Mario Delpini, a conclusione, ha saputo trovare l’espressione adatta per descrivere quella sensazione comune, con quel «Siate scintille» che suona come un mandato.

Un’Assemblea degli oratori così, con una tale partecipazione e con una modalità nuova e mai sperimentata, non si era ancora vissuta. Fin dal mattino presto, giovani e adulti, scelti come delegati dei tantissimi oratori (circa 400, nell’arco della giornata) presenti e un gran fermento per dare il via a quella che, sulle labbra di molti, può essere definita come una giornata decisiva per il cammino dei nostri oratori. Se pensiamo all’oratorio come a uno «spazio in movimento», inteso come capacità di rinnovarsi, la giornata dell’Assemblea degli oratori lo rappresenta anche fisicamente. Persone diverse dello stesso oratorio unite, forse per la prima volta, per «comprendere meglio ciò che c’è in gioco»; persone provenienti da almeno 400 oratori, unite, per la prima volta, perché la questione è troppo importante per non cogliere un’occasione del genere. Dall’ingresso al Cinema Teatro Splendor per il momento introduttivo comune, ai confronti riferiti agli ambiti scelti, fino alla conclusione: l’immagine più bella è quella di questo movimento di persone che scambiano pareri, sbirciano i materiali della cartellina, prendono appunti, pregano, sorridono, desiderano condividere. Il clima è quello disteso e appassionato dei confronti più proficui avvenuti nel proprio oratorio, allargato con persone mai incontrate prima ma che percepisci avere in comune qualcosa di grande. E l’oratorio del futuro, di colpo, appare vicino…

Strutturata come momento di ascolto e di messa a fuoco di tematiche fondamentali per la vita degli oratori, l’Assemblea degli Oratori degli anni precedenti catalizzava per lo più la presenza di responsabili degli oratori, sacerdoti, consacrate, e qualche educatore.

Per questa Assemblea, invece, ci siamo sentiti coinvolti tutti. E lo testimoniano i numeri, delle diverse categorie, che, in queste settimane di raccolta dei dati e rielaborazione delle riflessioni, hanno evidenziato una partecipazione straordinaria dei soggetti coinvolti. Diverse suore e sacerdoti, diaconi e seminaristi, ma anche molti genitori e alcuni scoutTantissimi gli educatori (circa 450), catechisti (220) e responsabili (110), di età differenti, impegnati negli oratori ambrosiani ad organizzare, educare, accompagnare, condividere con i ragazzi di diverse fasce d’età, dall’iniziazione cristiana ai preadolescenti, dagli adolescenti ai giovani, in sinergia con i membri del consiglio pastorale. Ma anche animatori (75) appena maggiorenni, incoraggiati da questo desiderio di ascolto “della base” e di pensiero condiviso, che ha suscitato corresponsabilità… e baristi (32) e semplici volontari (130) che in oratorio svolgono tantissimi e a volte umili servizi, dedicando tempo ed energie perché chiunque possa trovare un luogo bello e accogliente, hanno portato il loro prezioso contributo.

Un rapido calcolo e si può comprendere l’entità della riflessione messa in moto con questo itinerario «Oratorio 2020»: circa 1200 i delegati presenti all’Assemblea degli Oratori, designati dagli oratori per riportare il confronto emerso. Un confronto che, nella propria realtà, ha impegnato altre e numerose persone, giovani e adulti, ragazzi e volontari, espressione di tutta la comunità che, attraverso l’oratorio, si prende cura dei più piccoli, accompagnandoli nella fede e nella crescita.

700 delegati alla sessione del mattino, con le iscrizioni complete già dai giorni precedenti per i gruppi di lavoro, e circa 500 persone anche al pomeriggio, provenienti da tutte e sette le Zone pastorali. I più numerosi i delegati provenienti dalla Zona IV di Rho (250) ma un alto numero anche da Milano (175), Varese (175), Monza (170), Sesto San Giovanni (155) e Lecco (120), a rappresentare proporzionalmente tutte le Zone pastorali e così espressione di tutta la Diocesi di Milano.

Tutti, nessuno escluso, si sono messi in gioco con molta spontaneità, secondo il tavolo prescelto sugli ambiti proposti, organizzati con l’intento di favorire il dialogo e la condivisione. Punti di forza e criticità, valori essenziali e aspetti da migliorare: i facilitatori che hanno guidato i gruppi non si sono persi nulla delle parole e delle riflessioni che ognuno ha condiviso. Così come i suggerimenti concreti per la Fom, registrati personalmente per ogni delegato presente, al termine del confronto, con la richiesta di strumenti concreti e proposte utili che possano migliorare attenzioni e favorire processi nel concreto delle proprie realtà. Una condivisione importantissima: non senza stupore le parole dei delegati portate all’Assemblea per riassumere il pensiero del proprio oratorio sono mutate nel cartellone di quelle tematiche ritenute “imprescindibili”, dopo il confronto con gli altri educatori e volontari. Un segno piccolo ma simbolico di quanto il confronto, personale e diretto, possa risultare costruttivo, di quanto sia necessario rinnovarsi e di quanto sia fondamentale compierlo insieme.

A conclusione delle sessioni, un momento di celebrazione e di preghiera insieme nella chiesa parrocchiale. La Chiesa diocesana intera sostiene e incoraggia fin dall’inizio questo percorso, richiamando tutti alla propria responsabilità, e nella giornata abbiamo avuto la gioia di ascoltare, oltre all’Arcivescovo di Milano Mario Delpini (che non ha voluto far mancare il suo contributo), il Vicario per l’Educazione e la Celebrazione della Fede, don Mario Antonelli, il Vicario generale della Diocesi ambrosiana, mons. Franco Agnesi, oltre al Vescovo Ausiliare mons. Paolo Martinelli e alcuni Vicari episcopali di Zona.

Il lavoro è appena iniziato. E già si è aperta la fase 2. I delegati non facciano mancare, nei propri oratori, il racconto di quanto vissuto. Le schede erano molte e quelle su cui ci si è confrontati solo alcune? C’è tempo per ritrovarsi, collaborare, discutere, individuare le caratteristiche che ci rappresentano e quelle che sogniamo facciano parte dei nostri ambienti oratoriani (è attiva la mail oratorio2020@diocesi.milano.it per comunicare i risultati delle vostre ulteriori riflessioni). E anche sulle schede già analizzate, diversi gli spunti per continuare la riflessione, coinvolgendo anche nuove persone…

Quali oratori per fare oratorio? Una presenza così larga, una passione educativa così intensa e percepibile, è un segnale importante, che ci responsabilizza, dimostra fiducia ed incoraggia tutti nell’obiettivo di compiere nuovi e coraggiosi passi in avanti, per tracciare prospettive praticabili per  il prossimo decennio dei nostri 1000 oratori ambrosiani.

 

 

 

Video-interventi:
Introduzione in teatro
con intervento di don Mario Antonelli, Vicario episcopale
Intervento dell’Arcivescovo
Intervento del Vicario generale

Video sull’Assemblea degli oratori 2019

 

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