In occasione dell'inizio della festa dell'oratorio i giovani di Lainate hanno incontrato il nostro Arcivescovo Mario. Ne è nato un dialogo che ha toccato svariati temi: il rapporto tra la fede e la cultura moderna; l'atteggiamento dei giovani in questo tempo incerto; la vita spirituale e i sacramenti; l'oratorio; la Chiesa; il silenzio di Dio nelle situazioni drammatiche. Ecco un breve resoconto ed il video della serata.

a cura di Marco Conti
(giovane)

Io voglio vivere - Giovani e Arcivescovo - Lainate

Mercoledì 2 settembre, per dare inizio alla festa dell’oratorio, la comunità lainatese ha avuto l’opportunità di condividere una serata di dialogo con l’Arcivescovo Mario. L’invito rivoltogli è stato preceduto da una riflessione condivisa con don Gabriele, carica di interrogativi e desiderosa di accoglierne le risposte. Lo spunto da cui si è partiti, dal quale è scaturito il titolo della festa stessa, è l’omelia dell’Arcivescovo nella S. Messa del 31 gennaio 2020, dedicata agli oratori nella memoria di san Giovanni Bosco.

Quello che si è voluto e potuto vivere è diventato un incontro a tu per tu tra i giovani della città e il proprio pastore, anche alla luce delle circostanze ordinarie e non (quali la pandemia) che caratterizzano la vita di un giovane. Il desiderio di fondo, filo conduttore di tutti gli interrogativi, è quello di dare pienezza alla vita: “aiutatemi a vivere, voi che mi volete bene”.

La prima questione che si è voluta affrontare è la connessione tra la fede e la cultura moderna, due ambiti dell’esistenza che spesso vengono disgiunti e si reputano inconciliabili; in merito a questo tema è stato naturale chiedere se la perdita della dimensione dello scandalo abbia reso la fede inattuale. Qui l’Arcivescovo ha sottolineato come oggi, più che agli albori del Cristianesimo, si viva tale dimensione definendo la Chiesa del XXI secolo come “resistenza”.

In seguito, la discussione ha virato sul “come”, domandando quale dovesse essere l’atteggiamento dei giovani in un tempo così incerto. Mons. Delpini ha sottolineato come non avesse delle garanzie ma ha comunque proposto una certezza: l’Amore (e la modalità con cui stare in relazione con questo). Occorre lasciare spazio alla voce di Dio, confrontarsi con una persona fidata e scegliere nell’oggi il passo da compiere.

Rimanendo su questa scia semantica, la terza domanda cercava una risposta in merito alla vita spirituale e al senso vero dei sacramenti; su questo il Vescovo di Milano ha desiderato specificare che l’unico desiderio di Gesù è il bene dei suoi figli, rimuovendo ciascun segno di invadenza ed esigenza che spesso Gli si attribuisce.

Avendo chiarificato l’immagine di Dio, è stato chiesto come fosse possibile definire “geniale” l’oratorio e le tante attività che vengono proposte se Dio stesso non pretende niente. Mons. Delpini ha voluto ribadire tale affermazione, confermando la sua convinzione poiché (oltre alle strutture) vede “una realtà attraente” che non ambisce la quantità ma la qualità del singolo.

In seguito alle affermazioni dell’Arcivescovo è emerso un atteggiamento libero nei confronti della fede, che purtroppo si cela sotto l’immagine di una Chiesa a volte esclusiva ed elitaria: egli ha ripreso quanto già espresso nell’omelia del 31 gennaio, ovvero che “la comunità cristiana è incaricata di offrire la risposta di Gesù”. Risposta che Gesù stesso ha donato ai dodici proprio nel momento in cui le folle si sono ritratte, educandoli e prendendoSi cura di loro per la missionarietà universale.

Si è giunti così al termine della serata, interrogando il Vescovo sul silenzio di Dio nelle situazioni drammatiche (la malattia, la morte, ecc.) e la percezione della sua assenza. Per rispondere a questo quesito, che spesso domina le incertezze dei giovani, si è rifatto all’episodio evangelico di Emmaus: i due discepoli non hanno percepito la vicinanza di Gesù poiché i loro occhi erano offuscati dal dolore, dallo sconforto e dalla perdita di ogni certezza. Ma Gesù si fa loro accanto e questo dimostra che Dio è vicino anche se gli occhi non riescono a vederlo. Solo passando da dove è passato Gesù si entra nella vita; solo chi muore come Lui entra nella vita.

È necessario un sincero ringraziamento al Vescovo Mario per la sua disponibilità e si rimanda alla visione integrale della serata sul canale YouTube “Chiesa San Vittore Lainate”.

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