Desideriamo augurare a tutti un Santo Natale ed un sereno nuovo anno con queste parole di don Tonino Bello: l’invito è quello di meditarle di fronte al presepe, affinché possiamo anche noi essere costruttori di pace, come lo è stato lui nel corso di tutta la sua esistenza terrena


Auguri_Natale_ 2023_800x600
BEATO ANGELICO - Particolare delle "Storie dell’Infanzia di Cristo, dall’Annunciazione alla Disputa fra i Dottori, introdotte dalla Visione di Ezechiele". Anta dell’Armadio degli Argenti - Museo di San Marco di Firenze. Fino al 28 gennaio 2024 l'opera è esposta presso il Museo diocesano di Milano.

Desideriamo augurare un buon Natale e un felice anno nuovo ai ragazzi/e, agli adolescenti, ai giovani e a tutti coloro che quotidianamente sono impegnati nell’educazione delle giovani generazioni sul territorio della nostra Diocesi.

Lo facciamo attraverso una riflessione sul Natale di Mons. Tonino Bello a nome di tutti i responsabili (don Stefano Guidi, don Marco Fusi e don Marco Cianci) e di tutti i collaboratori della Fondazione diocesana per gli Oratori Milanesi, del Servizio per l’Oratorio e lo Sport e del Servizio per i Giovani e l’Università.

“Don Tonino” – così tutti lo chiamavano – è stato Vescovo della Diocesi di Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi, nonché presidente di Pax Christi, ma soprattutto un innamorato di Gesù fino al giorno della sua morte, avvenuta il 20 aprile 1993, a soli 58 anni a causa di un cancro, che non gli aveva impedito pochi mesi prima di recarsi a Sarajevo, allora sotto assedio a causa della guerra che stava colpendo la ex Jugoslavia a seguito del suo sfaldamento, per gridare forte il suo no ad ogni conflitto armato (https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/trent-anni-senza-don-tonino-belloma-la-sua-profe).

A poco più di 30 anni dalla sua scomparsa, in un contesto storico purtroppo ancora (se non sempre più) segnato da profonde disuguaglianze sociali e da numerose guerre e conflitti che vanno configurando uno scenario da terza guerra mondiale a pezzi, per usare un’espressione coniata da Papa Francesco, la sua figura è pertanto quanto mai attuale ed il suo pensiero, profetico sotto molti punti di vista, merita di essere conosciuto dalle giovani generazioni (ecco perché la prossima estate la Pastorale Giovanile diocesana ha organizzato per i giovani un pellegrinaggio a piedi sulle sue orme).

Il nostro invito è quello di meditare le parole di “don Tonino” di fronte al presepe, che “a partire dall’infanzia e poi in ogni età della vita, ci educa a contemplare Gesù, a sentire l’amore di Dio per noi, a sentire e credere che Dio è con noi e noi siamo con Lui, tutti figli e fratelli grazie a quel Bambino Figlio di Dio e della Vergine Maria. E a sentire che in questo sta la felicità” (Papa Francesco, lettera apostolica Admirabile signum sul significato e il valore del presepe).

Prima di lasciarvi alla lettura e alla meditazione della riflessione di “don Tonino”, vi esprimiamo nuovamente i nostri più sinceri auguri di un Santo Natale con la speranza, fondata in Gesù, che anche grazie al nostro impegno il nuovo anno sia portatore di pace e serenità per il mondo intero!

“Andiamo fino a Betlemme, come i pastori. L’importante è muoversi. Per Gesù Cristo vale la pena lasciare tutto: ve lo assicuro. E se, invece di un Dio glorioso, ci imbattiamo nella fragilità di un bambino, con tutte le connotazioni della miseria, non ci venga il dubbio di aver sbagliato percorso. Perché, da quella notte, le fasce della debolezza e la mangiatoia della povertà sono divenuti i simboli nuovi della onnipotenza di Dio. Anzi, da quel Natale, il volto spaurito degli oppressi, le membra dei sofferenti, la solitudine degli infelici, l’amarezza di tutti gli ultimi della terra, sono divenuti il luogo dove Egli continua a vivere in clandestinità. A noi il compito di cercarlo. E saremo beati se sapremo riconoscere il tempo della sua visita.
Mettiamoci in cammino, dunque, senza paura. Il Natale di quest’anno ci farà trovare Gesù e, con Lui, il bandolo della nostra esistenza redenta, la festa di vivere, il gusto dell’essenziale, il sapore delle cose semplici, la fontana della pace, la gioia del dialogo, il piacere della collaborazione, la voglia dell’impegno storico, lo stupore della vera libertà, la tenerezza della preghiera.
Allora, finalmente, non solo il cielo dei nostri presepi, ma anche quello della nostra anima sarà libero di smog, privo di segni di morte e illuminato di stelle.
E dal nostro cuore, non più pietrificato dalle delusioni, strariperà la speranza”.

Don Tonino Bello

Ti potrebbero interessare anche: