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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Atletica

«Pistorius, vincitore morale di questi campionati»

Il corridore sudafricano, diversamente abile, è arrivato in semifinale ai Mondiali in Corea. Per Oscar, che corre per i 400 metri con le sue protesi, è già questa una vittoria indiscussa

30 Agosto 2011

«Comunque vada la semifinale di oggi, Oscar Pistorius è il vincitore morale di questi Campionati del Mondo di Atletica». Lo ha detto l’assessore regionale allo Sport e Giovani della Lombardia, Monica Rizzi, in merito alle polemiche scoppiate ai Mondiali di Atletica in Corea che coinvolgono l’atleta Oscar Pistorius. Il corridore sudafricano, diversamente abile, in corsa nei 400 metri con le sue protesi, ha superato le qualificazioni battendo diversi atleti normodotati, guadagnandosi così l’accesso alle semifinali. Un risultato che, secondo alcuni osservatori, sarebbe poco gradito ai vertici della Federazione Internazionale di Atletica che non vedono di buon occhio la presenza di Pistorius in pista al punto da cercare addirittura di farlo riprendere il meno possibile dalle televisioni internazionali.
«Mi auguro – ha continuato Monica Rizzi – che queste polemiche si rilevino prive di fondamento anche perché la pratica sportiva deve soprattutto unire e non dividere e Pistorius rappresenta in pieno quei valori che lo sport dovrebbe trasmettere, al di là dei risultati. Nel nostro paese i dati ci dicono che solo l’1% dei diversamente abili pratica sport. Per questo ho messo al primo posto del mio lavoro l’eliminazione delle barriere architettoniche negli impianti per far si che: in palestra, in piscina, ovunque, non ci sia alcuna differenza».
«Nonostante il presunto boicottaggio televisivo – ha concluso l’assessore Rizzi – non abbiamo potuto fare a meno di sentire le grida dei tifosi allo stadio che erano tutte per Oscar. La gente quindi ha capito, lo sport ha unito, mi auguro che anche i vertici della Federazione Internazionale facciano lo stesso per questo atleta che è diventato un simbolo per tutte le persone diversamente abili e non solo, un’icona che mostra l’immagine più bella e positiva dello sport».