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Atletica

Dal Kilimanjaro a Milano

La testimonianza di Medici con l’Africa Cuamm sulla maratona svoltasi in Africa in preparazione alla Milano City Marathon a scopo benefico del prossimo 15 aprile

20 Marzo 2012

Domenica 15 aprile le strade di Milano saranno teatro della Milano City Marathon a scopo benefico: l’obiettivo è quello di sostenere forme di assistenza alla disabilità e alla salute materno-infantile. Già 116 staffette si sono iscritte per correre con Medici con l’Africa Cuamm.
Quale “prova generale” di quell’appuntamento, Marco Rampi, per Medici con l’Africa Cuamm Varese, ha recentemente partecipato alla Kilimanjaro Marathon, organizzando e coordinando una staffetta di atleti disabili africani che correranno anche a Milano. Ecco il suo racconto.

 

Moshi, nord della Tanzania, alla base del Kilimanjaro. È qui che si svolge la decima edizione della Kilimanjaro Marathon. Una manifestazione che tra maratona, “mezza” e “stracittadina” coinvolge ormai oltre 5 mila persone.

Siamo a 900/1000 metri sul livello del mare, in una zona paesaggisticamente molto bella e ricca di bananeti. Tecnicamente il percorso non è affatto facile. Ci si deve adattare al poco asfalto che c’è: ne risulta un lungo falsopiano (e non solo, possiamo parlare di salita bella e buona…) da percorrere in andata e ritorno. Il nostro atleta kenyano purtroppo è bloccato a Nairobi, così siamo obbligati a dirottare il nostro impegno sulla mezza maratona. I tre atleti – un tanzaniano e due etiopi – si suddivideranno equamente i 21 km del percorso e il sottoscritto li seguirà per supportarli e fare qualche foto.

Allo sparo la pioggia caduta abbondante nella notte sparisce e rimane solo tanta umidità. A Nasri, il ragazzo tanzaniano, tocca la prima frazione, la più difficile. Il fisico snello e atletico lo supporta nella fatica, ma ci siamo imposti di non forzare e nei punti più duri si cammina. La protesi infatti gli è stata adattata da poco e questo suggerisce un approccio graduale a uno sforzo così prolungato. Il volto del ragazzo sprizza gioia man mano che i chilometri passano… Sta vincendo la sua gara! Maledetto quel giorno di sei anni fa, quando, giocando a pallone, si è fratturato la gamba. Come spesso capita da queste parti, una cura inappropriata ha avuto la conseguenza più brutta. Vederlo raggiante è una fitta al cuore che riempie di gioia e dà speranza.

Il testimone passa poi ad Habtamu, il meno “atletico” dei tre, ma certo non meno determinato. Anche lui deve correre con una vecchia protesi perché la preparazione di quella nuova tarda. Non molla e stringe i denti: al termine qualche picccola abrasione avrà lasciato il segno, ma nulla più. Mi stringe la mano con calore e riconoscenza. Avverto in lui un senso di incredulità nell’aver partecipato a un evento del genere. Chissà quando correrà a Milano!

Ed ecco Tolosa, il più in forma di tutti. Favorito dal tratto di lunga discesa e preso dall’entusiasmo, tende ad allungare e faccio fatica a trattenerlo. Alla fine, dopo avergli ripetuto di andare piano e spiegato come impostare un’andatura regolare, devo accettare un “mille” finale ben sotto i 4 minuti! La folla all’ingresso dello stadio e sul rettilineo finale è tutta in piedi ad applaudirlo. Le sue protesi alla “Pistorius” sono alquanto inverosimili a queste latitudini e parecchi sgranano gli occhi. Ma lui si sente a suo agio e si muove come una gazzella. Un bel sorriso e anche per lui una giornata memorabile.

È emozionante e coinvolgente vedere una maratona gestita dagli africani: si fa veramente tutto all’ultimo momento, dall’iscrizione alla preparazione del Marathon Village, e si vede… Ma alla fine si trova una soluzione a tutto e soprattutto sono tutti contenti!.

Adesso l’appuntamento è per domenica 15 aprile per la Milano City Marathon. Vi aspettiamo per correre al fianco di Nasri, Habtamu, Tolosa e altri campioni che si uniranno per questa corsa della solidarietà con Medici con l’Africa Cuamm Varese.

Ps: nell’imminenza della partenza si avvicina un signore di mezza età, kenyano. Dice di non essere particolarmente amato in Tanzania per aver battuto di un secondo un atleta tanzaniano alla Maratona di Boston del 1988. È Ibrahim Kipkemboi, che si aggiudicò quello storico sprint con Juma Ikangaa: ha vinto a Boston altre due volte e nel palmarès ha anche una Maratona di New York. Anche questo è la Kilimanjaro Marathon!!!