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Busto Arsizio

Valle di Ezechiele, nei cesti di Natale il dono del lavoro

La cooperativa che opera nel penitenziario propone prodotti alimentari delle imprese sociali attive presso gli istituti di pena di tutta Italia

1 Dicembre 2022
Il cardinale Zuppi e monsignor Raimondi in visita alla Valle di Ezechiele la scorsa estate

La Valle di Ezechiele, cooperativa sociale con sede legale nel penitenziario di Busto Arsizio, torna a proporre, per il terzo anno, i suoi Cesti di Natale, con prodotti alimentari delle imprese sociali che operano nel tessuto degli Istituti di pena di tutto lo stivale: da Palermo a Sondrio, letteralmente.

In due anni di attività, ben 12 sono le persone detenute prese a lavoro e portate verso una vita nuova. Nessuno di loro ha commesso nuovi reati; tecnicamente si dice: tasso di recidiva dello 0%. Si tratta di persone prossime al fine pena, meritevoli di fiducia per il loro virtuoso percorso carcerario, che il magistrato autorizza a terminare di scontare la parte finale della condanna esternamente al penitenziario. 

I prodotti

Vi sono tre cesti in sacchi di juta: ricordano una “refurtiva” di preziosi. Un quarto in una pregevole cassetta di legno. Portano i nomi dei Re Magi, compreso il 4°, che la leggenda dice essere arrivato tardi, per aver sperperato il regalo per i poveri. Come i Re Magi portarono doni a Gesù, così questi sacchi vorrebbero portare i pensieri di Natale di quanti li regaleranno ai loro cari.

Coinvolto il territorio

Nella composizione dei cesti è stata intessuta qualche promettente relazione con imprenditori del territorio. Così è nata la collaborazione con lo storico panificio “Colombo 1933” di Busto Arsizio: l’anno scorso ha accolto una persona a lavoro e quest’anno, vinta ormai ogni remora grazie alla buona esperienza vissuta, sta per accogliere il secondo. Alle loro mani è stata affidata la creazione dei panettoni. Il birrificio “The Wall” sta per accogliere una persona dal penitenziario bustocco nei suoi stabilimenti produttivi a Venegono Inferiore, per la Birra di Natale.

In due anni questi cesti hanno inserito nel circuito delle cooperative carcerarie di tutto lo stivale ben 53 mila euro: valore investito non in assistenzialismo, ma in lavoro. Acquistando i Cesti di Natale non si fa la carità, si dà lavoro.

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