È nata la piccola Kabira (nome di fantasia). Della sua mamma Narjis (il nome è di fantasia, ma il racconto è vero), si era discusso alla presentazione del progetto “Doti Speranza”, l’iniziativa promossa dalla Federazione Regionale Lombarda della Società di San Vincenzo De Paoli in collaborazione con Federvita Lombardia, rivolta alle donne in gravidanza che vivono in condizioni di grave vulnerabilità affinché scelgano la vita.
Narjis ha solo vent’anni, ma ha già attraversato l’inferno: fuggita dall’Africa, imprigionata in Libia, è riuscita a raggiungere l’Italia dopo un lungo e pericoloso viaggio. A Lampedusa conosce il padre del suo bambino, che però la abbandona poco dopo. Rimasta sola, trova finalmente qualcuno che la ascolta: i volontari della Società di San Vincenzo De Paoli l’hanno accompagnata con amore verso la nascita della sua piccola, che era prevista per il 28 maggio.
Un sostegno umano
«Il dono di questa nuova vita ci fa gioire e ci commuove allo stesso tempo. È germogliato un fiore tra le rocce, custodiamolo insieme con cura e amore», afferma Nelly Minardi, presidente del Consiglio Centrale di Rho Magenta della Società di San Vincenzo De Paoli.
Un momento di gioia condiviso anche da Licia Latino, presidente della Federazione Regionale Lombarda della Società di San Vincenzo De Paoli: «Siamo contenti di accogliere la nascita di Kabira. Narjis è stata una mamma coraggiosa. Come Federazione, insieme a Federvita Lombardia, continueremo a starle accanto. È giusto che lei e la sua bambina abbiano una vita dignitosa» dichiara la presidente Latino e aggiunge: «Noi dobbiamo portare speranza a queste madri e ai loro figli, perché non si sentano costrette ad abortire solo per povertà o solitudine».
“Doti Speranza” vuole essere un progetto che agisce proprio nei momenti decisivi, quando una donna si trova davanti a una scelta difficile. A lei viene offerta la possibilità concreta di affrontare la gravidanza con maggiore serenità, grazie al contributo economico e a un lavoro di accompagnamento su misura, costruito attorno alla sua storia.
L’obiettivo del progetto, presentato lo scorso 6 maggio a Milano, è di accompagnare le mamme più fragili lungo il percorso della maternità, offrendo ascolto, comprensione e un sostegno economico fino a tremila euro. L’iniziativa si rivolge in particolare alle donne incinte che si trovano in situazioni di forte marginalità, anche prive di documenti, presenti sul territorio lombardo.




