Una tre giorni di film dedicati alle storie di diritti, persone e ambiente. A Milano dal 24 al 26 ottobre torna il Souq Film Festival.
Il concorso cinematografico promosso dalla Casa della Carità di Milano sarà ospitato nella Sala Rubino dell’Anteo Palazzo del Cinema, dove saranno organizzate proiezioni, incontri e dibattiti, tutti quanti ad ingresso gratuito. «In un tempo carico di odio e bruttura – afferma don Paolo Selmi, presidente della Casa della Carità -, in cui i confini si alzano più facilmente dei ponti e l’incontro con l’altro è troppo spesso soppiantato dallo scontro, crediamo che la cultura sia uno strumento essenziale per aprire varchi, generare dialogo, costruire comprensione reciproca. Per questo, da 12 anni, la Casa della Carità promuove il Souq Film Festival, con la convinzione profonda che raccontare le vite di chi è ai margini attraverso l’arte non sia solo un atto culturale, ma un gesto politico, sociale, profondamente umano. Il Souq Film Festival non esibisce il dolore né indulge nella pietà: sceglie invece di mostrare la dignità, la forza e la creatività con cui tante persone, pur nelle condizioni più difficili, riescono a resistere, a reinventarsi, a trasformare il presente».
Un festival per e con le nuove generazioni
Dopo il successo del 2024, il festival si aprirà anche quest’anno con una proiezione speciale riservata alle scuole secondarie di secondo grado, che offrirà un’occasione di approfondimento su una tematica di grande attualità. Se nel 2024 era stato proiettato il film “Benvenuti In Galera”, protagonista dell’edizione 2025 sarà il documentario vincitore del Premio Oscar “No Other Land”, realizzato da Basel Adra, Yuval Abraham, Hamdan Ballal e Rachel Szor, un collettivo di giovani registi palestinesi e israeliani che documenta la violenza dei coloni in Cisgiordania.

In questa 12ª edizione sono 30 le pellicole in gara, provenienti da 16 Paesi del mondo e suddivise nelle categorie fiction, documentario e animazione, che si contenderanno i premi della Giuria Tecnica, del pubblico e della Giuria Giovani, assegnato da studenti e studentesse del corso di Comunicazione Interculturale dell’Università Cattolica di Milano, guidato dalla professoressa Anna Sfardini.
Ai film in gara si affiancano proiezioni speciali e fuori concorso, come il documentario che aprirà il festival: “Cutting Through Rocks”, di Sara Khaki e Mohammadreza Eyni, già vincitore del Gran Premio della Giuria nella categoria documentario al Sundance Film Festival e, per restare in Italia, premiato come miglior documentario a Giffoni. Il film sarà in proiezione venerdì 24 novembre alle 19:30 in anteprima milanese.
Nella serata finale, che si concluderà con la premiazione dei film vincitori, sarà invece proiettato il cortometraggio fuori concorso “Le jour de robe de la mariée”, di Regiana Queiroz, alla cui realizzazione ha contribuito anche la Casa della Carità. Saranno proiettati anche i cortometraggi realizzati da studentesse e studenti del Liceo Virgilio di Milano, che nel corso dell’anno scolastico 2024-2025 hanno partecipato al progetto della Casa della Carità “Diversità e diritti, una risorsa comune”, percorso formativo rivolto gratuitamente alle scuole superiori milanesi, che ha previsto, accanto a una parte teorica dedicata all’approfondimento di tematiche quali immigrazione, salute mentale, identità di genere e crisi climatica, anche una parte pratica che comprendeva, tra le altre cose, la realizzazione di un cortometraggio.
“Diritti e diversità, una risorsa comune” è un progetto realizzato con il sostegno della Fondazione di Comunità Milano Città, Sud Ovest, Sud Est, Martesana onlus.

«Il Souq Film Festival 2025 – aggiunge Delia De Fazio, direttrice artistica del Festival – conferma la sua vocazione a raccontare il presente, aprendo lo sguardo su nuove tematiche come l’identità di genere e riaffermando l’importanza del cinema come strumento di comprensione e impegno civile. I 30 film selezionati a partecipare alla kermesse di quest’anno raccontano il mondo attraverso lo sguardo di chi lo abita e continuano a voler costruire una narrazione altra, più vera, profonda e umana, al di là di modelli precostituiti o visioni cristallizzate. Come in un canone di voci e storie diverse che si ricompongono in un’armonia perpetua e finemente orchestrata, così le opere di quest’anno si offrono al pubblico milanese nella sede ormai storica del nostro festival, l’Anteo Palazzo del Cinema. Un invito a guardare e riflettere, attraverso un cinema che scandaglia la complessità del reale e dà voce e coscienza al nostro tempo».




