Una fotografia notturna. Ovvero, una notte per fare la differenza. Così la Federazione italiana degli organismi per le persone senza dimora (Fio.psd) presenta la Rilevazione nazionale programmata, in accordo con Istat, per conoscere meglio il fenomeno della grave emarginazione adulta, raccogliendo dati utili a migliorare politiche e servizi dedicati a chi vive in strada.
La Rilevazione delle persone senza dimora si svolgerà nei 14 Comuni italiani che sono centro di aree metropolitane nelle notti del 26, 28 e 29 gennaio 2026 (vedi qui la locandina). Si articolerà in due azioni: una “Conta visiva notturna” degli homeless presenti nelle strade, in dormitori e strutture di accoglienza; successivamente, interviste di approfondimento a un campione delle persone individuate nella prima serata.
In ogni città l’iniziativa (che conta sul supporto di diversi organismi di terzo settore, tra cui Caritas Italiana e le Caritas diocesane delle aree metropolitane interessate) potrà contare sul coordinamento esercitato da rilevatori e operatori professionali, figure individuate a Milano anche con il concorso di Caritas Ambrosiana e cooperativa Farsi Prossimo. Ma un ruolo chiave sarà affidato anche ai volontari, studenti e cittadini disponibili a partecipare alla “conta in strada”, raccogliendo dati e informazioni che saranno poi elaborati dall’Istituto nazionale di statistica, e le storie delle persone che non dispongono di un alloggio stabile e sicuro.
Ogni volontario sarà inserito in una squadra di due-tre persone, che monitorerà a piedi o con mezzi propri (bici, scooter, auto) una zona della città, e riceverà un’attenta formazione, al fine di garantire rispetto, capacità d’ascolto, condizioni di sicurezza e rigore metodologico alla rilevazione. Ci si può candidare tramite il sito internet dedicato tutticontano.fiopsd.org: l’invito è particolarmente importante per Milano, dove occorre reperire ben 500 volontari, e che insieme a Roma era emersa come “capitale italiana dell’homelessness” dalle precedenti rilevazioni Istat-Fio.psd-Caritas (2011 e 2014) e dal censimento Istat 2021.



