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Carcere

Piatti “stellati” per 40 detenuti di Opera

Martedì 21 dicembre l’ottava edizione de «L’Altra Cucina... per un Pranzo d’Amore», promossa da Rinnovamento nello Spirito Santo, Prison Fellowship Italia Onlus e Fondazione Alleanza RnS, e patrocinata dal Ministero della Giustizia

20 Dicembre 2021
Il Carcere di Opera

Quest’anno sarà un Natale speciale per quaranta detenuti del carcere di Opera: scelti tra i più meritevoli, potranno sedersi a tavola con le rispettive famiglie e godersi un pranzo stellato e uno spettacolo all’insegna della comicità e della buona musica.  

Giunge infatti alla sua ottava edizione “L’Altra Cucina… per un Pranzo d’Amore”, l’evento che dal 2014 in occasione del Natale offre a chi vive l’esperienza della detenzione pasti gourmet preparati da chef stellati e serviti da numerosi testimonial del mondo dello spettacolo, della musica, della stampa e dello sport.

Quattro carceri coinvolte

A cura del Rinnovamento nello Spirito Santo, Prison Fellowship Italia Onlus e Fondazione Alleanza RnS, e patrocinato dal Ministero della Giustizia, l’evento si svolgerà martedì 21 dicembre e contemporaneamente in altre tre carceri italiane: Roma (Rebibbia Femminile), Ivrea e Cagliari. In tutto saranno coinvolti 800 detenuti e detenute, con la collaborazione di decine di volontari e di operatori della giustizia.

In particolare a Opera verranno apparecchiati 40 tavoli, per un totale di 160 persone, detenuti e loro familiari che si ritroveranno in via del tutto eccezionale attorno alla stressa tavola per gustare un menù stellato. A servire saranno volti noti del mondo dello spettacolo che dopo il pranzo allieteranno le famiglie con uno spettacolo all’insegna della comicità: Pier Paolo Pollastri, Aurelio Cammarata, Renzo Sinacori, Eddy Mirabella, Rosy Cannas, Francesco Rizzuto e Salvatore Ferrara, presidente Nic. Si esibiranno in un concerto natalizio anche 28 giovani musicisti dell’Istituto “Steiner” di Milano.

Il Giubileo di RnS

Questa edizione, in ragione delle attuali restrizioni vigenti nel mondo carcerario e della concomitanza del Giubileo d’Oro del Rinnovamento in Italia, per i 50 anni dalla sua fondazione, si connota come un particolare evento, segno di carità giubilare.

«Ci sono forti idealità a fondamento del gesto che ci accingiamo a compiere – afferma il presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo, Salvatore Martínez -. Siamo mossi dalla fede, non ne facciamo certo mistero; ed è in obbedienza a questa legge interiore che crediamo nelle parole che padre Ernesto Balducci amava ripetere: “Non ci rassegniamo al male” e che san Paolo, 2000 anni fa, aveva già fatto diventare una massima: “Vinci il male con il bene” (Lettera ai Romani 12, 21), come in epoca più recente Denis Diderot: “Non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene”! (in Massime e pensieri). In un tempo che sta esaltando le diversità e che spesso non riesce ad armonizzarle o a riconciliarle, così che poi finiscono con l’entrare in confitto, in proteste, in violenza, noi e tanti amici vogliamo ritrovare “il gusto”, “il sapore” di essere veramente uomini e donne incarnati tra le piaghe dolorose di questo nostro tempo».

Da L’Altra Cucina all’altra giustizia

Il pranzo di Natale nel carcere di Opera non è un evento annuale fine a stesso: è inserito infatti in un più ampio progetto di giustizia riparativa e di reinserimento nel mondo del lavoro. Sono molte le azioni in campo: dal progetto Sicomoro al progetto “Auxilium”, alla formazione.

Il progetto Sicomoro nel carcere di Opera è stato portato avanti in collaborazione con Prison Fellowship Italia, che da 12 anni ha a cuore la diffusione della giustizia riparativa. Si tratta di un progetto che fa incontrare all’interno delle carceri i detenuti con le vittime che hanno subito lo stesso reato. In più occasioni è stato dimostrato che la giustizia riparativa funziona, perché permette alle vittime di recuperare la serenità che è stata rubata dal reato subito, e consente ai detenuti di acquisire la responsabilità di ciò che è accaduto e cambiare strada, cuore, mente. È così che l’intera società ne beneficia.

Da questi incontri a Opera è nato un piccolo gruppo di preghiera carismatica. Fino allo scoppio della pandemia 22 detenuti supportati da volontari del Rinnovamento nello Spirito si riunivano una volta a settimana per un incontro di preghiera comunitaria carismatica.

Il progetto “Auxilium”, avviato nel 2017 dalla Fondazione Alleanza del Rinnovamento nello Spirito Santo, è rivolto ai nuclei familiari di detenuti che si trovano in forte stato di disagio economico. È noto che le famiglie di quanti vivono l’esperienza della detenzione si trovano spesso in condizioni di grave sofferenza economica, in quanto chi si trova in carcere rappresenta la principale fonte di reddito della famiglia. Di conseguenza, e non di rado, ciò implica che tali famiglie siano sostenute dalla criminalità stessa: è così, quindi, che si crea un debito di riconoscenza con il mondo della malavita, alimentando di fatto un pericoloso circuito nel segno dell’illegalità. Per questo “Auxilium” con il patrocinio di Caritas Italiana, incentiva le forme di sostegno alle famiglie dei detenuti e i processi di riabilitazione nella società.

Il progetto di reinserimento, infine, consiste nella formazione di detenuti e detenute nel settore della ristorazione per offrire competenze e conoscenze adeguate e possano adire efficacemente a processi di riabilitazione e di reintegro nella società nel settore della ristorazione, settore che offre concrete e continue possibilità di impiego.