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Ricordo

Pellegrini, uomo di fede e imprenditore attento agli altri

Mercoledì 4 giugno alle 14.45 in Sant'Ambrogio i funerali dell'industriale già presidente dell'Inter, scomparso il 31 maggio a 84 anni. Intenso e apprezzato il suo impegno per sostenere enti e iniziative di carattere benefico e solidale. Pubblichiamo un'intervista che rilasciò in occasione di un viaggio a Lourdes

3 Giugno 2025
Ernesto Pellegrini (foto Fondazione Don Gnocchi)

Si svolgeranno mercoledì 4 giugno, alle 14.45, nella Basilica di Sant’Ambrogio a Milano, i funerali di Ernesto Pellegrini, affermato imprenditore nel settore della ristorazione aziendale, già presidente dell’Inter, scomparso sabato 31 maggio a 84 anni. Persona genuina e di cuore, animata da una fede sincera e operosa e profondamente devota alla Madonna, nella sua vita Pellegrini ha sempre avuto un occhio di riguardo per enti e iniziative di carattere benefico, solidale e volontaristico, molte delle quali ha sostenuto con generose donazioni. Lo ricordiamo pubblicando un’intervista che rilasciò a Vittore De Carli in occasione di un viaggio a Lourdes. 

Ernesto Pellegrini è spesso agli onori delle cronache italiane per essere alla testa della presidenza di una delle squadre italiane di calcio più famose e importanti: Inter. Un uomo con un lato nascosto: quello per il volontariato. Incontrato per caso in uno dei nostri viaggi religiosi a Lourdes, ecco cosa ci dice di questo luogo santo e dell’azione delle associazioni di volontariato.

Ernesto Pellegrini, manager e imprenditore: cosa significa per lei Lourdes?
È un luogo di preghiera, di raccoglimento. È un luogo in cui mi piace vivere intensamente momenti spirituali, di cui sento grande bisogno. Dopo tanti impegni di lavoro, spesso pressanti e stressanti, si avverte la necessità di raccogliersi, di pensare, di pregare. Essendo io devoto alla Madonna di Lourdes, anche se sono venuto fino ad ora solo un paio di volte, sono comunque contento di esserci.

In un momento di frenesia, in questa società che si occupa sempre meno degli altri, di coloro che hanno bisogno, qui a Lourdes si riscoprono forse i valori umani?
C’è bisogno di valori umani, c’è bisogno di valori morali, è necessario riscoprire gli antichi valori della famiglia, dell’amicizia. In questa società, forse un po’ cattiva, c’è bisogno di riscoprire í veri valori, quelli che ti donano la vita, quelli che ti consentono di vivere meglio.

Parliamo di volontariato. In Italia si chiacchiera molto sulle associazioni di volontariato anche se poi, alla fine, sono quelle che funzionano meglio e danno di più a chi ha bisogno. Lei cosa ne pensa?
Sono convinto che è veramente così. Mi spiace che i mass-media in generale non sottolineino mai l’importanza del volontariato, l’esistenza del volontariato che secondo me opera a ogni livello: dall’operaio al manager, dall’impiegato all’industriale. Molta gente in Italia è attiva e impiega il proprio tempo per gli altri, per chi soffre. Pochissimi oggi sono attenti a questo fenomeno che mi pare crescente, ed è un vero peccato. Questo è un movimento in sicura crescita perché aiuta chi cerca aiuto: è un piacere essere utile a chi è stato meno fortunato di noi nella vita.

In due giorni di permanenza a Lourdes, passando dinanzi alla grotta, vedendo persone che giungono qui per l’anniversario della prima apparizione della Madonna, da diverse parte del mondo: cosa ha provato?
Quello che si prova in un momento di grande raccoglimento e di preghiera davanti alla Madonna è una cosa indescrivibile. Forse è bello, sì, è bello sentirsi leggeri dentro. È bello sentirsi portati a vedere qualcosa che razionalmente non si riesce a vedere e che ti procura un’immensa gioia dentro. Un qualcosa che ti dà la speranza per un mondo migliore, che ti dà la volontà e la voglia di superare momenti della vita anche difficili.

Lei ha avuto tante soddisfazioni dalla vita. Ai giovani che oggi lavorano nel volontariato e che cercano di intraprendere un’attività in un mondo che dà poche speranze, cosa vorrebbe dire?
Che bisogna avere fiducia, che è necessario avere fede. Bisogna credere in se stessi. Prima o dopo ogni giovane avrà il suo momento per realizzare un obiettivo e raggiungere quelle che sono le sue speranze. Di questo ne sono convinto, non soltanto perché sono un uomo di fede, ma perché Dio da a ognuno di noi la possibilità di diventare, di realizzarsi non soltanto come uomo, ma anche come professionista. Stiamo tutti vivendo un momentaccio, non solo in Italia, ma anche nel resto del mondo, però è bene ricordare che dopo la tempesta viene sempre il sereno.