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Caro bebè, quanto sei caro!

Per mantenere un figlio nel primo anno di vita occorrono tra i 500 e i 700 euro al mese. Il prezzo del latte in polvere è aumentato del 30% I gruppi d'acquisto creati dalle famiglie numerose

10 Settembre 2008

10/09/2008

di Cristina CONTI

Tra i cinquecento e i settecento euro al mese. Secondo le tabelle di Federconsumatori, questa la cifra per mantenere un figlio nel primo anno di vita: latte in polvere, omogeneizzati, pannolini, senza contare carrozzina, seggiolino per l’auto e tutine.

L’aumento è notevole: +16% dal 2007 al 2008. E a fare la parte del leone sono i prodotti indispensabili: solo il latte in polvere è aumentato del 30%. «Abbiamo convocato i produttori del latte – dice Bernardo Pizzetti, Garante dei prezzi -. Ci hanno detto che era scaduto l’accordo che avevano fatto con l’Antitrust di tenere i prezzi invariati. La tregua è terminata il 31 dicembre 2007»,.

Ma gli aumenti riguardano anche altri settori. Le creme sono aumentate del 16%, le carrozzine del 15%, il passeggino del 13%, il ciuccio ha registrato un +11%, i pannolini un +10%. «Questo è solo un sintomo di un’emergenza sociale più estesa – sottolinea Luigi Campiglio, economista dell’Università Cattolica di Milano -. Le famiglie hanno davvero difficoltà: non solo ad arrivare alla fine del mese, ma anche a mantenere i bambini fin dalla più tenera età».

Secondo l’ultimo studio commissionato dal Parlamento Europeo e da Eurostat, su un totale di 21.499 famiglie, il 2,7% ha dichiarato di aver avuto problemi a comprare generi alimentari di prima necessità. La soglia a rischio sale al 3% per i nuclei con un figlio e all’8,5% per quelle con tre figli. Mentre l’Istat registra che Milano ha il tasso di natalità più basso mai registrato: ben 0,99 figli per cento residenti.

Per difendersi dal caro-spesa, l’Associazione famiglie numerose ha creato nel capoluogo lombardo gruppi di acquisto. Sono circa duecento i nuclei iscritti al momento e la cifra è destinata ad aumentare. Il segreto di questa realtà sono gli accordi con i produttori, che permettono di ridurre il costo anche del 30%. Un esperimento unico in Europa.

«Negli altri Paesi le famiglie sono più numerose che da noi – spiega il presidente Sberna -. In Francia, per esempio, un nucleo familiare con quattro figli è considerato normale. In Italia, invece, per arrivare a questo servirebbe un aumento della spesa per le famiglie pari a due volte il Pil».