Opera Cardinal Ferrari ancora una volta ha regalato una preziosa occasione per chi è solo e senza dimora di godere di un pranzo al caldo e non rinunciare alla “magia” del Natale anche se si è costretti a vivere momenti duri, al freddo, in solitudine e in povertà. La storica onlus milanese oggi ha ospitato il Grande Pranzo di Natale, che ha visto una grande affluenza e numeri aumentati rispetto allo scorso anno: 250 senza dimora a fronte dei 180 nel 2022.
Per gli oltre 2000 senza dimora del milanese è stato un autunno difficile e ora una stagione invernale che si sta dimostrando particolarmente rigida. È per tutti loro che Opera Cardinal Ferrari apre le sue porte anche a Natale per godere di un prezioso momento di convivialità e condivisione: i Carissimi dell’Opera – le persone sole e senza dimora che frequentano abitualmente il Centro Diurno – le tante famiglie che vivono in condizioni di povertà, i numerosi volontari – Seminatori di Gioia come li chiamava il Cardinal Ferrari, che consentono di portare avanti la propria missione a favore delle persone più fragili e deboli.
Al pranzo ha partecipato l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, che ha dichiarato: «È una benedizione del Signore il nostro ritrovarci qui, questa casa, coloro che vi trovano rifugio e aiuto. Signore, benedici coloro che la tengono viva. Ma benedici anche le nostre ferite e ciò che ci fa soffrire perché noi troviamo conforto anche per quei punti oscuri della nostra vita per cui non riusciamo a perdonare, aiutaci perché troviamo la forza nel tuo spirito».
«È sempre meraviglioso essere qui tutti insieme, soprattutto il giorno delle grandi feste, e vedere questa fantastica squadra di volontari sorridenti e gentili che si mettono a disposizione dei Carissimi per rendere la loro vita meno difficile e più dignitosa», hanno affermato alcuni volontari.
«Il pranzo di Natale è l’appuntamento che apre il ciclo dei Grandi Pranzi organizzati dall’Opera Cardinal Ferrari – commenta Pasquale Seddio, Presidente di Opera Cardinal Ferrari -. Momenti come questo rappresentano un’occasione importante per chi vive quotidianamente una condizione di disagio e povertà di trascorrere un giorno di festa seduto a tavola mangiando qualcosa di buono e di caldo, ma soprattutto in compagnia».