Martedì 16 aprile le associazioni dei caregiver familiari manifesteranno di nuovo di fronte al Pirellone per opporsi al taglio dei contributi stabilito lo scorso febbraio.
Associazioni come Ledha segnalano come, allo stato attuale, dal primo giugno molte persone con disabilità che sono assistite dai loro familiari vedranno ridotti i sostegni ricevuti fino ad ora, in alcuni casi anche in modo molto significativo.
«La manifestazione è stata indetta – è l’appello di Giovanni Merlo, direttore di Ledha – perché purtroppo i problemi non sono stati risolti. Nonostante tante riunioni, incontri, prese di posizione, ad oggi molte persone con disabilità che sono assistite dai loro familiari vedranno ridotti dal primo giugno i contributi che hanno ricevuto. Diverse centinaia di persone con gravissima disabilità rimarranno per tutto il 2024 senza alcun tipo di supporto. Le persone infatti che hanno presentato la domanda per accedere alla misura B1, quella riservata appunto alle persone con gravissima disabilità, vedranno messe le loro richieste in una lista d’attesa».
L’origine di questa decurtazione è da ricercare nelle indicazioni del nuovo Piano nazionale sull’assistenza. La Lombardia è stata la prima Regione ad aver applicato questo provvedimento, e da più di quattro mesi erano in corso confronti istituzionali per evitare il taglio, senza che però avessero prodotto ancora dei risultati.
Un’accelerata al dibattito era stata impressa nei mesi scorsi da numerose associazioni, che con l’avvicinarsi dell’entrata in vigore della misura avevano promesso di scendere in piazza per manifestare il proprio dissenso, nel caso non si fosse trovata una soluzione. A seguito delle segnalazioni, Regione Lombardia e il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali avevano deciso di rivedere al ribasso la decurtazione, che entrerà comunque in vigore dal 1° giugno: dai 250 euro inizialmente previsti, il taglio si è ora ridotto a 65 euro. «Il perdurare di questa situazione critica – ha aggiunto oggi Merlo – ci ha spinto a convocare una manifestazione che ha già ricevuto una fortissima adesione. Più di 200 associazioni e organizzazioni territoriali hanno aderito, e alcune realtà nazionali e regionali hanno offerto anche il loro sostegno e abbiamo anche un certo numero di adesioni esplicite da parte di amministrazioni comunali».
Per evitare l’impatto sui tagli e la formazione di risposta attesa, Merlo cita una stima di spesa di circa 10 milioni di euro. «Sarebbe una cifra relativamente bassa – sottolinea il direttore Ledha – per il bilancio Regione Lombardia, ma necessaria per scongiurare il taglio e guadagnare del tempo per risolvere il problema alla radice. Per evitare che si riproponga anche l’anno prossimo, in termini ancora più impattanti per la vita delle persone».