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19 ottobre

Banco Farmaceutico, da vent’anni in aiuto a chi soffre

La Giornata della raccolta del farmaco, in programma ogni anno a febbraio, è l’appuntamento centrale nell’attività dell’associazione, che a Seveso tiene la sua Assemblea nazionale durante la quale l’Arcivescovo celebrerà una Messa. Parla il presidente Sergio Daniotti

di Cristina CONTI

10 Ottobre 2019

Nel 2019 il Banco Farmaceutico festeggia i 20 anni di vita. Sabato 19 ottobre, al Centro pastorale ambrosiano di Seveso, si svolgerà l’Assemblea nazionale, durante la quale l’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini, celebrerà una Messa. Ne parliamo con il presidente Sergio Daniotti.

Nei venti anni di attività di Banco Farmaceutico l’appuntamento principale è sempre rappresentato dalla Giornata della raccolta del farmaco…
Si svolge ogni anno il secondo sabato di febbraio. All’inizio le farmacie aderenti erano poche: su Milano riuscivamo a raccogliere 50 mila farmaci. Adesso l’iniziativa è a livello nazionale, con 4500 farmacie coinvolte e, nel 2019, quasi mezzo milione di medicinali raccolti. Ovviamente la disponibilità delle farmacie è fondamentale, ma molto importante è anche il contributo dei volontari, nell’ultimo anno circa 20 mila. E poi ovviamente contiamo sulla generosità dei cittadini, che quando entrano nel negozio decidono di donare farmaci da banco per le persone più povere. Le farmacie, inoltre, si impegnano a donare il guadagno della Giornata al Banco.

Ci sono altre iniziative?
Sì, per esempio donazioni da parte di aziende farmaceutiche, oppure di farmaci che andrebbero distrutti per vizi di forma, ma non di sostanza (come errori di stampa sulla confezione). Altre volte, invece, organizziamo raccolte per progetti precisi. Abbiamo rapporti con enti che assistono i poveri, in Italia e all’estero. Collaboriamo poi con l’Ordinariato militare e con il Comando di vertice in otto Paesi, per progetti di cooperazione civile a favore degli ospedali in loco: recentemente, per esempio, abbiamo fornito al Niger medicinali contro un’epidemia di meningite. Per il recupero dei farmaci validi e rimasti sigillati negli armadietti delle case, poi, in alcune farmacie abbiamo avviato la possibilità di recuperarli: si tratta di un progetto iniziato da poco in una ventina di città.

E per il ventennale c’è in programma qualcosa di speciale?
Ci piacerebbe prolungare la Giornata, dando la possibilità alle persone di donare farmaci per più giorni, fino a una settimana: nel 2020, dunque, dal 4 al 10 febbraio. Abbiamo già presentato questa possibilità all’ultimo Congresso dei Farmacisti.

Sabato a Seveso l’Arcivescovo celebrerà la Messa…
Per noi la partecipazione dell’Arcivescovo è molto importante. Siamo contenti anche di poter tenere la nostra Assemblea nazionale a Seveso, nell’ex Seminario. Il legame con la realtà locale per noi è molto significativo, vista la particolarità del servizio che proponiamo. C’è poi da sottolineare che, tra gli enti con cui lavoriamo e che cerchiamo di aiutare con i farmaci, ci sono 477 Caritas e 300 realtà parrocchiali: strutture, cioè, che rappresentano la vicinanza ai poveri da parte della Chiesa locale. Tra le realtà a cui diamo una mano con la nostra attività ci sono anche la Comunità di Sant’Egidio, l’Opera San Francesco e il Centro San Fedele, solo per citarne alcuni. Ma anche la stessa rete delle parrocchie è molto diffusa. Perciò incontrare l’Arcivescovo in questa occasione è davvero un bel dono.13