Diritto alla vita e diritto allo studio: come si intrecciano? Basta passare al Centro Saga di Milano per capirlo.
Il Saga (Servizio di accompagnamento alla genitorialità in adolescenza) fa parte della Asst Santi Paolo e Carlo di Milano e dal 2007 sostiene le «baby mamme» che – sempre più numerose – affrontano una gravidanza durante il loro percorso scolastico. Una scelta così coraggiosa, per la quale conosciamo tante comode alternative, non può essere lasciata alla buona volontà di adolescenti alle prese con una pancia sempre più grande o un neonato da accudire, molto spesso in solitudine.
Una scelta da tutelare
«Far nascere un figlio è una scelta nobile e coraggiosa, nonché un prezioso regalo a comunità che stanno invecchiando – spiega Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana -. Si tratta di non far rimpiangere quella scelta e quel regalo. E di prevenire il fallimento di progetti di vita, che potrebbe innescare parabole di impoverimento, materiale ed educativo, con i relativi costi umani e sociali».
La condizione familiare e sociale delle «baby mamme» molto spesso non consente loro di ricevere aiuti, perché i genitori – diventati nonni – sono ancora molto giovani e impegnati col lavoro, e perché le graduatorie pubbliche per gli asili nido penalizzano la condizione di vita di queste neomamme, né lavoratrici né studentesse. Quasi tutte abbandonano gli studi superiori già in gravidanza o in prossimità della nascita del piccolo. Di qui la necessità di garantire al bambino un posto all’asilo nido, per consentire alle mamme adolescenti di tornare sui banchi di scuola e concludere il proprio percorso di formazione scolastica.
Pagare gli asili
Fondazione Guzzetti, che comprende sette Consultori nella città di Milano, ha deciso di sostenere il Centro Saga, insieme a Caritas Ambrosiana, facendo appello alla sensibilità di tutti affinché il diritto alla vita di questi bambini vada di pari passo con il diritto allo studio delle loro mamme. È stata avviata una campagna di raccolta fondi per pagare le rette degli asili di ispirazione cristiana, che possono accogliere i neonati, soprattutto in questo periodo di apertura delle iscrizioni ai nidi, che si concluderà il 22 febbraio.
Gualzetti condensa in poche battute i motivi che hanno spinto Caritas Ambrosiana a supportare il progetto di Fondazione Guzzetti: «Non si tratta solo di premiare il carattere di sperimentalità e unicità dell’iniziativa, ma di contribuire a un’azione che ha una chiara finalità preventiva ed educativa».
I dati
Nel 2021 il Saga ha accolto quattro mamme tra i 13 e i 15 anni, nove di 16-17 anni, diciannove di 18-19 anni e undici di 20-21 anni. Secondo i dati 2021 l’80% delle gravidanze accompagnate presso il Saga non è desiderata e nel 30% dei casi il partner è totalmente assente e – strana coincidenza – proprio il 30% delle «baby mamme» seguite presso il Centro Saga è a rischio per depressione post-partum.
«Da gennaio a oggi sono arrivate dodici mamme, che si aggiungono alle settanta del 2021. E non è ancora arrivato il periodo più difficile: marzo e settembre sono i mesi più impegnativi per noi, perché arrivano i figli del Capodanno e delle vacanze estive» dice Margherita Moioli, responsabile del Centro.
Negli ultimi anni presso gli sportelli Caritas sono giunte sempre più spesso richieste di aiuto a sostenere i costi, impegnativi, necessari per crescere un figlio. «L’impegno a coprire le rette del nido per i figli di mamme adolescenti e in situazione di bisogno economico è un ampliamento delle nostre azioni classiche di supporto alla genitorialità – osserva Gualzetti -. Può rivelarsi uno strumento valido a evitare che progetti di vita di ragazze ancora giovani si accartoccino per l’impossibilità di studiare, di formarsi, di inserirsi nel mondo del lavoro. Il progetto deve valere anche come stimolo e buona pratica per le istituzioni: insieme dobbiamo agire perché la nascita di un bambino si risolva nell’espansione di opportunità per tutti, non nella limitazione di diritti per qualcuno».
Info: www.fondazioneguzzetti.it.