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Devozione

«Señor de los Milagros», icona di fraternità

Dopo la pausa per il Covid, domenica 30 ottobre la Comunità peruviana riprende la tradizionale festa, con processione e Messa, che quest’anno si svolge a Treviglio per la concomitanza con il 500° della Madonna delle Lacrime

di Claudio Urbano

28 Ottobre 2022

Si attendono circa cinquemila persone domenica prossima a Treviglio per quella che sarà una grande testimonianza di fede popolare: la comunità peruviana celebrerà la tradizionale festa del Señor de los Milagros, portando in processione, per la prima volta dopo il Covid, l’immagine del Signore dei Miracoli.

Come nacque la venerazione

Don Alberto Vitali, responsabile della Pastorale dei Migranti, ricorda l’origine della devozione, capace di parlare ancora ai fedeli di oggi. È infatti una storia di fede, ma anche, fin dalle sue origini, di migrazione e di fraternità. La venerazione per il Signore dei Miracoli nacque in Perù tra il XVI e il XVII secolo, quando tre terremoti, l’ultimo dei quali il 28 ottobre 1746, distrusse la capitale Lima, lasciando però intatto il muro di un edificio dove uno schiavo di origine angolana aveva dipinto l’immagine di un Crocifisso. Già allora, sottolinea don Vitali, ancor prima dei terremoti che miracolosamente risparmiarono l’immagine sacra, «riunirsi attorno a essa per pregare nella propria lingua era per quegli schiavi un’occasione di fraternità. Ora si ripete la stessa cosa per la comunità peruviana, che celebrando questa festa rimane legata alle proprie radici. E per la nostra diocesi, questa è una grande testimonianza di fede».

L’immagine miracolosa

All’interno del cammino diocesano

Quest’anno la scelta di Treviglio (la processione inizierà alle 11, mentre la Messa sarà celebrata alle 14) è dovuta alla concomitanza con la festa per il cinquecentenario dell’episodio miracoloso che qui diede il via alla devozione per la Madonna delle Lacrime (leggi qui). Ma già da alcuni anni la tradizionale anda, la processione con l’immagine del Señor de los Milagros, durante l’anno custodita nella chiesa di Santo Stefano a Milano, viene organizzata in una città diversa, a significare un appuntamento che si inserisce pienamente nel cammino diocesano. Fu infatti il cardinale Tettamanzi a riconoscere nel 2007 la Hermandad, ovvero la Confraternita del Signore dei Miracoli, che oggi raccoglie in un cammino di fede circa 200 peruviani.

Il ricordo di don Quadri

La festa della prossima domenica è il momento centrale di un cammino di fede che continua tutto l’anno, con un appuntamento di adorazione eucaristica che la Confraternita promuove il primo sabato pomeriggio di ogni mese nella chiesa di Santo Stefano. Quest’anno per la comunità peruviana la ricorrenza si colora di un sentimento particolare. La Confraternita, che in una novena di preparazione all’appuntamento di domenica si riunisce per il rosario e la celebrazione eucaristica ogni sera a Santo Stefano, giovedì 27 alle 17 si ritroverà invece al cimitero di Vaprio d’Adda (e alle 18 per la messa nella chiesa parrocchiale), per portare la propria preghiera e il proprio ringraziamento a don Giancarlo Quadri, tra i primi sacerdoti ambrosiani a essere vittima del Covid (leggi qui). È stato don Giancarlo, infatti, a promuovere la Hermandad, consentendo così alla Confraternita di partecipare pienamente al cammino di fede diocesano.

Don Vitali sottolinea la ricchezza di questo scambio nella pluriformità di tradizioni in cui si manifesta la fede, come ha riconosciuto il Sinodo diocesano dedicato ai migranti. La Confraternita, in questo caso, «ci ricorda il legame reciproco tra fede e carità: nate tradizionalmente come forme di mutuo aiuto a partire da una devozione comune, le confraternite aiutano in primo luogo proprio a crescere nella fede. È un legame che ancora oggi vogliamo tenere vivo».