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Scola, la vita e il magistero

Nel libro di Andrea Tornielli “Il futuro e la speranza” l’autore ripercorre dalla giovinezza a oggi il vissuto del nuovo Arcivescovo di Milano

Luisa BOVE

16 Settembre 2011

Nel suo ultimo libro “Il futuro e la speranza” (Piemme, 189 pagine, 14,50 euro) Andrea Tornelli racconta la vita e il magistero del cardinale Angelo Scola. L’autore non ha la pretesa di offrire ai lettori una biografia completa del nuovo Arcivescovo di Milano, ma di ripercorrere dall’età giovanile a oggi le molteplici esperienze che ha vissuto fin qui. Per questo sceglie di far parlare lo stesso Scola, sia quando racconta di sé, specie nei primi decenni, sia quando interviene con omelie e discorsi pubblici, se non con interviste sui quotidiani, trattando gli argomenti più vari, sia sulla vita della Chiesa sia argomenti civili. Inoltre Tornelli interpella persone che hanno conosciuto da vicino il cardinal Scola e che ne possono descrivere i tratti umani o le scelte pastorali.

Con orgoglio l’Arcivescovo ama ricordare le sue origini povere e il rapporto con i genitori: l’esempio del padre e la fede della madre. La sua formazione, a cominciare dagli anni del liceo fino alle molte letture di autori italiani e stranieri grazie a un prete colto, segnerà gli anni giovanili. A 17 anni conosce don Luigi Giussani partecipando a un incontro organizzato da Gioventù studentesca. Il legame con questo prete ambrosiano e poi con Comunione e Liberazione contribuiranno ad arricchire la sua vita spirituale. Seguiranno gli studi filosofici, gli anni del Seminario e il dottorato a Friburgo, dove sperimenterà una sorta di “vita comune” tra studenti e docenti che riproporrà anche in seguito come modello di convivenza.

Contribuirà a fondare “Communio”, una rivista internazionale che lo porterà a confrontarsi con altri teologici e studiosi italiani e stranieri, tradotta in diverse lingue, compreso il polacco, grazie all’arcivescovo di Cracovia Karol Wojtyla.

La stima nei confronti di Scola lo porterà a incarichi importanti: nel 1982 andrà a Roma a insegnare Antropologia teologica presso il nuovo Istituto Giovanni Paolo II per gli Studi su matrimonio e famiglia e quattro anni dopo sarà nominato consultore della Congregazione della Dottrina della fede.

Inattesa nel 1991 sarà per lui, studioso e docente, la nomina ad arcivescovo di Grosseto: guiderà la diocesi per solo quattro anni, ma dirà subito «ho bisogno di imparare», dal momento che la sua esperienza fino a quel momento era lontana da quella di un Pastore. L’autore si sofferma sul rapporto di collaborazione e stima che nascerà tra il cardinal Scola e Vicario generale, suo braccio destro. Già in quegli anni emerge l’attenzione dell’Arcivescovo nei confronti dei giovani, dell’educazione, delle aggregazioni laicali e dei preti, specie quelli anziani. Con lui nascerà anche il Gruppo di verifica da dove usciranno vocazioni religiose e sacerdotali. In particolare il Vicario generale ricorda la sua «apertura verso tutti e verso tutto».

Il cardinale Scola parlerà anche dell’impegno dei cristiani in politica, fonderà una radio cattolica (“ToscanaOggi”, poi ribattezzata “Radio Toscana”, tra le più ascoltate nella regione), e riaprirà il Seminario, chiuso da oltre 20 anni.

Nel luglio 1995 Giovanni Paolo II lo chiamerà ancora a Roma come rettore della Pontificia Università Lateranense e due mesi dopo diventerà anche preside del Pontificio Istituto dove già aveva insegnato negli anni precedenti. Un suo stretto collaboratore lo ricorda come «persona dotata di grandi capacità organizzative, infaticabile, completamente dedita al compito affidatogli». Infatti arrivava prestissimo in ufficio e teneva un taccuino sul comodino per appuntare idee e riflessioni anche la sera.

Alla fine del 2001 il Papa lo chiama per dirgli che lo avrebbe nominato Patriarca di Venezia. Farà il suo ingresso in diocesi il 3 marzo 2001 e tornerà a fare il Pastore, il mese successivo viene eletto presidente della Conferenza episcopale del Triveneto. Nel 2004 il cardinal Scola indice una visita pastorale che lo porterà a visitare tutta la Chiesa della Serenissima: oltre alle comunità ecclesiali, incontrerà il mondo del lavoro, della scuola, della carità, il Petrolchimico, il porto, l’industria della Riviera, gli albergatori…

Parlando della formazione dei cristiani adulti insisterà sul valore della cultura, della carità e della missione, inoltre sarà lui stesso a guidare una “Scuola di metodo di vita cristiana” per 300 responsabili di parrocchie e aggregazioni. Istituirà anche il polo scolastico ed accademico (dalle materne all’università) “Studium Generale Marcianum” e darà vita alla rivista “Oasis” per il dialogo del mondo islamico. Tornerà più volte sul tema del “meticciato di civiltà” superando la semplice multiculturalità. Pur essendo un intellettuale, scriverà qualcuno, «non è rimasto chiuso nel palazzo, ma ha costruito un rapporto molto intenso con la gente».

Il Patriarca di Venezia dedicherà pagine alla pastorale dei divorziati risposati, insisterà molto sull’educazione dei figli, sul pluralismo delle scuole, sul dialogo con l’Islam, inoltre affronterà temi come la questione ecologica, la morale, la politica familiare, l’immigrazione…

Il 28 giugno scorso nella sala del Tintoretto con emozione e con «il cuore un po’ travagliato» ha dato l’annuncio della sua nomina ad arcivescovo di Milano certo di essere compreso per aver ubbidito alla richiesta del Papa.

Questo libro, scritto in stile giornalistico e di facile approccio, aiuta il lettore a conoscere il cardinale Angelo Scola nel suo lungo e ricco percorso di uomo, di credente, di studioso, di Pastore… che con l’ingresso del 25 settembre si prepara a guidare la “sua” diocesi ambrosiana.

Presentato il 23 settembre a Milano

Il libro di Andrea Tornielli verrà presentato venerdì 23 settembre, alle 21, presso il Salone di Via O. Salomone 23 a Milano, in occasione della festa di S. Galdino. L’iniziativa è a cura del Centro Culturale Forlanini.

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