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21 novembre

Sapienza di Dio e cura della vita

Questo il tema del percorso formativo annuale per consacrati provenienti da altri Paesi e operanti in Diocesi, che riparte on line con un incontro sull’esperienza del dolore e del lutto

di monsignor Paolo MARTINELLIVicario episcopale

12 Novembre 2020

Come espressione peculiare della “Chiesa dalle genti”, continua anche quest’anno il percorso formativo per le persone consacrate provenienti da altri Paesi, che vivono e operano nella Chiesa ambrosiana.

Il cammino dello scorso anno pastorale era terminato con un incontro online con l’Arcivescovo. C’erano state testimonianze commoventi di come alcuni frati e suore avevano vissuto il tempo del lockdown, lavorando in ospedali, in residenze per anziani e confrontandosi drammaticamente con l’esperienza della pandemia. Dialogando con i presenti, l’Arcivescovo aveva rilevato come le persone consacrate che arrivano da altre tradizioni siano spesso in grado di affrontare situazioni drammatiche alla luce della fede con maggiore serenità. Da qui l’invito a fare in modo che questo sguardo positivo potesse rifluire anche nelle nostre comunità cristiane.

Appare così l’importanza dell’invito dell’Arcivescovo ad approfondire il tema della Sapienza di Dio in relazione alla vita quotidiana e alla valorizzazione delle “sapienze” presenti nelle diverse culture. Per questo gli incontri formativi di quest’anno avranno come tema «La Sapienza di Dio e la cura della vita».

L’itinerario prevede innanzitutto il mettersi in ascolto delle domande di questi mesi, interrogando la Parola di Dio sul senso della malattia, del dolore e della morte, nell’orizzonte luminoso della vita eterna e della risurrezione. Inoltre si intende approfondire come queste realtà vengano comprese e vissute nelle diverse culture di provenienza. I diversi continenti, infatti, possiedono spesso una sapienza pratica che sostiene positivamente le persone nelle difficoltà dell’esistenza. Tali elementi, veicolati dalla propria cultura di origine, non vanno dimenticati, ma vagliati e valorizzati alla luce del Vangelo. Infine, si tratterà di aiutare le persone consacrate a rileggere anche i carismi del proprio istituto religioso di appartenenza, spesso di origine italiana, valorizzando il contributo della propria cultura al fine di una evangelizzazione più incisiva nelle nostre terre, segnate non di rado da una cultura fortemente secolarizzata.

Il primo incontro avrà luogo online, a causa della situazione sanitaria, sabato 21 novembre dalle 9.30 alle 12.30. Il tema è ben rappresentato dal versetto del Salmo 90: “Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio” (Sal 90, 12). Ci metteremo in ascolto della Parola di Dio riguardo all’esperienza del limite, del dolore e del lutto. Dopo un momento di preghiera animato dalle persone consacrate di origine latinoamericana, i partecipanti, divisi per gruppi, condivideranno l’esperienza vissuta in questi mesi e daranno voce alla domande che hanno incontrato tra la gente nel proprio lavoro pastorale. Queste stesse domande saranno poi consegnate al relatore, padre Roberto Pasolini, cappuccino, docente di Sacra Scrittura; il quale terrà una meditazione su come la Sapienza di Dio illumini l’esperienza umana segnata dalla malattia e dal lutto. Animatori dei gruppi saranno alcune persone consacrate di origine straniera, preparate per favorire lo scambio di esperienze tra tutti i partecipanti. Anche in questo modo cresce la “Chiesa dalle genti”.