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La storia

Quando Albino Luciani visitò Premana

Il 29 e il 30 luglio 1978 il futuro Giovanni Paolo I, beatificato domenica 4 settembre, si recò in Valsassina per il terzo centenario della traslazione del “corpo santo” di sant’Ilario, elogiando la fede dei premanesi

di Emilia FLOCCHINI

4 Settembre 2022
Il cardinale Luciani accolto a Margno (foto Lecconline)

Il 3 settembre 1978 veniva celebrata la Messa per l’inizio del ministero petrino di Giovanni Paolo I, al secolo Albino Luciani. Domenica 4 settembre, a 44 anni di distanza, lo stesso Pontefice viene beatificato in Piazza San Pietro, sigillando una fama di santità già presente nel popolo di Dio e accentuatasi ancor più al termine del Pontificato, durato appena 33 giorni.

Non è noto a tutti il fatto che lui, il quale già aveva assunto l’Humilitas di San Carlo Borromeo come motto episcopale e ancor più come stile di vita, sia passato anche per le terre ambrosiane, pochissimo tempo prima di venire eletto al soglio di Pietro.

Il cardinale Luciani accolto a Premana dalle ragazze in costume tradizionale e dalle note del Corpo musicale locale
Il cardinale Luciani accolto a Premana dalle ragazze in costume tradizionale e dalle note del Corpo musicale locale (foto Lecconline)

Alla fine del luglio 1978, infatti, approfittando di un periodo di vacanza, l’allora cardinale e Patriarca di Venezia visitò Premana, in Valsassina. L’occasione era il terzo centenario della traslazione di Sant’Ilario, un “corpo santo” delle catacombe di san Callisto, nella chiesa parrocchiale di San Dionigi. Le reliquie erano state donate a due fratelli premanesi, Francesco e don Giacomo Gianola, residenti a Venezia, che avevano ottenuto di poterle traslare nella loro parrocchia natale. Come Luciani stesso sapeva, l’emigrazione da Premana ebbe come meta la laguna veneta almeno fino al 1800: i valligiani, esperti fabbri, erano impiegati per la lavorazione dei “ferri”, elemento caratteristico delle gondole veneziane.

«Devoto pellegrino»

Il cardinale Luciani a Premana davanti al monumento con il leone di San Marco
Il cardinale Luciani a Premana davanti al monumento con il leone di San Marco (foto Lecconline)

Il Cardinale arrivò in automobile, accompagnato dal segretario don Diego Lorenzi. Dopo una breve sosta nella canonica di Margno, nella quale rispose a un’intervista radiofonica, si diresse in quella che definì «isola veneziana» sui monti citati da Manzoni, autore a lui caro.

Il 29 luglio, al termine del pranzo giubilare in onore di Sant’Ilario, Luciani pronunciò un breve discorso, riecheggiato quasi trent’anni dopo, il 27 luglio 2008, sempre nei festeggiamenti per sant’Ilario, dal cardinale Angelo Scola, al tempo Patriarca di Venezia.

Lasciò anche un pensiero, scritto nel Cronicus parrocchiale: «Devoto pellegrino all’urna di Sant’Ilario a Premana, auspico che, con l’aiuto del Signore e l’intercessione del Santo, questa popolazione conservi la splendida fede che la onora – Premana 30 luglio 1978».

La mattina dello stesso giorno, durante la processione con il “corpo santo”, che attraversava le vie del paese addobbate a festa, un bambino, affacciato alla finestra di casa, indicò alla madre il Vescovo in abiti pontificali, esclamando: «È il Papa!». Il Patriarca se ne accorse e gli rispose: «No, è un altro». Si trattava di Nicola Codega, sei anni, a Premana per le vacanze; suo padre Fedele, nativo del paese, era emigrato a Massa Carrara per lavoro.

La solenne processione con il Patriarca e con la rappresentanza ufficiale della città di Venezia
La solenne processione con il Patriarca e con la rappresentanza ufficiale della città di Venezia (foto Lecconline)

Nel corso della vacanza, trascorsa per il resto dei giorni al Lido di Venezia, Luciani si tenne informato sulle condizioni di papa Paolo VI. Rientrò il 5 agosto; la sera successiva ebbe la notizia della sua morte. L’elezione di Giovanni Paolo I, avvenuta il 26 agosto, fu salutata a Premana con due ore di campane a festa, mentre sui monti si accendevano i falò delle grandi occasioni.

 

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Su «Il Segno»

In occasione della beatificazione di Giovanni Paolo I, «Il Segno», nel numero di settembre, pubblica un suo profilo a cura di Ettore Malnati e Marco Roncalli, che evidenzia anche le sue occasioni di contatto con la Diocesi di Milano.