È inutile continuare a lamentarsi e ad alimentare una visione pessimista del mondo. Vale la pena provare a pensare a vie nuove per attraversare questo tempo di travaglio. Come nel travaglio del parto, infatti, alla fine qualcosa d’inedito nasce, allo stesso modo speriamo di poter fare anche noi. Chi ha potuto ammirare le opere di Gaudí sarà certamente rimasto affascinato dalla genialità di quest’architetto che ha saputo immaginare nuove vie cariche di bellezza e impensabili prima di lui. Anche il mondo della politica e dell’economia urge di persone simili.
Nello scorso fine novembre, avviando un percorso di riflessione sul welfare in un tempo dove pare diminuiscano le risorse, subito ci siamo accorti di quanto sia urgente parlare e confrontarsi. Molto prezioso è stato l’apporto di Davide Maggi e Giovanni Fosti, oltre al dibattito svoltosi nel pomeriggio con alcuni sindaci.
Il secondo appuntamento, in programma sabato 21 febbraio al Centro pastorale ambrosiano di Seveso, vuole mettere a tema l’incrocio dei diversi apporti pubblici: quello dei Comuni, delle Provincie e della Città Metropolitana e infine della Regione. Inutile dire che si tratta di realizzare il più possibile un lavoro di rete. Ma l’interrogativo è: al di là di quanto diciamo, abbiamo davvero voglia di lavorare insieme agli altri? Quanto crediamo in un’azione sinergica, dove gli attori in campo talora abbiano finalità eterogenee?
A partire da queste domande proveremo a continuare ad applicare il metodo del primo incontro, ovvero quello di tracciare nuove vie a partire da ipotesi da verificare insieme. La presenza degli esperti Maggi e Fosti farà da continuità e da garanzia della scientificità del lavoro comune. Nel pomeriggio alcuni esponenti del mondo politico tenteranno un dialogo alimentato da quanto emergerà nella mattinata e per tutti ci sarà spazio per portare esperienze, riflessioni e ulteriori interrogativi.
Siamo coscienti di quanto anche il mondo dell’associazionismo sia fondamentale nel ripensamento del welfare. In tal senso già da questo incontro sarebbe auspicabile la presenza di una rappresentanza delle organizzazioni soprattutto del mondo cattolico: infatti vorremmo iniziare a ragionare su quanto può fare la società civile per sostenere forme virtuose di welfare.