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Santità

Piccole Sorelle di Gesù, la fraternità di de Foucauld come stile di vita

Dalla piccola comunità di via Salomone partiranno per Roma per partecipare alla canonizzazione del 15 maggio. Con loro alcuni universitari ambrosiani, guidati da don Marco Fusi e da sorella Sara Tamai, Discepola del Vangelo

di Claudio URBANO

8 Maggio 2022
Charles de Foucauld

Dai ponteggi che ancora avvolgono le Case bianche di via Salomone un operaio si affaccia all’interno dell’appartamento: «Come va? Pregheremo per te», assicura Anna dall’interno, prima che l’uomo continui a lavorare. Si intuisce una consuetudine. «Ci ha chiesto di pregare per suo papà», spiega Valeria. Poi si richiude la finestra, e Mariuccia serve il caffè. Non hanno bisogno di allontanarsi da casa, le Piccole Sorelle di Gesù, per vivere la propria missione. Magdeleine Hutin, la loro fondatrice, ispirandosi a Charles de Foucauld scelse di vivere una fraternità aperta al mondo intero. A partire dalla dimensione più semplice e concreta delle periferie.

Presenti a Roma

Il 15 maggio l’esempio di vita di Charles de Foucauld, che verrà proclamato santo, sarà riproposto a tutti. Insieme ad Anna, a Roma ci saranno alcuni parrocchiani di San Galdino, la chiesa che sorge proprio di fronte alle Case bianche, ma anche un gruppo di universitari della diocesi di Milano, guidati da don Marco Fusi e da sorella Sara Tamai, che fa parte delle Discepole del Vangelo: anche la sua Congregazione si richiama alla spiritualità foucauldiana.

In via Salomone le Piccole Sorelle abitano dal 1977, quando sono nate le Case bianche. Ma la comunità si è rinnovata da poco. Valeria è qui da sei anni, mentre Mariuccia e Anna sono arrivate a gennaio. E qui «c’è un mondo da scoprire», sintetizza Anna. Un mondo con cui condividere gli incontri in cortile, i compleanni e i giorni di festa. Alcune famiglie musulmane le hanno invitate per la cena di fine Ramadan, organizzata nei locali di San Galdino. Con altre famiglie egiziane Copte ed eritree hanno condiviso la festa della Pasqua ortodossa.

La porta aperta

Mariuccia spiega che il loro è un cammino accanto alle persone, senza fare programmi. «Come fai a darteli?», replica Valeria. Perché le persone non si possono incrociare in un momento predefinito. «Però – esclama – è proprio in questa vita di tutti i giorni che avviene l’incontro, ed è questo il gusto del Regno».

La comunità delle Piccole Sorelle di Gesù
La comunità delle Piccole Sorelle di Gesù

D’altra parte le Piccole Sorelle hanno scelto di porsi alla pari con tutti anche nella dimensione del lavoro. Mariuccia e Anna sono in pensione, mentre Valeria è impiegata in una ditta di pulizie. Ancor di più, qui il fatto di essere religiose passa quasi in secondo piano, «perché prima, nell’incontro, ciò che conta è la nostra umanità – sottolinea Valeria -. Il nostro vuol essere uno stile della porta aperta». Proprio questa fiducia gratuita consente alle persone di aprirsi e, a volte, di ricevere consolazione: «Non siamo certo psicologhe, ma la nostra è una vita che desidera essere profondamente radicata in Cristo, e credo che questo la gente lo senta», osserva Anna. Una vicinanza che si fa preghiera e contemplazione nella vita quotidiana. «È l’altro che diventa un’occasione di preghiera e un dono per noi», spiegano le Piccole Sorelle.

Lo è sicuramente il sorriso della signora Maria, che suona alla porta e si accomoda subito in soggiorno, mentre risponde alla figlia da un telefonino vecchio stile, di quelli senza il touch. Ricominciano così gli incontri. Di Charles de Foucauld è stato scritto che era santo perché fratello, ricorda Valeria. Ed «è una gioia riscoprire anche oggi che investire in legami di fraternità è una strada per la vita piena, aperta a tutti».

Per saperne di più

A cristiani, musulmani, ebrei e idolatri, che passavano per la sua oasi, si presentava come «fratello universale» e offriva a tutti ospitalità. Il suo ideale di fratellanza è approfondito nel volume La mistica della tenerezza (Centro ambrosiano, 160 pagine, 16 euro), testo curato dalla Comunità Sorelle del Signore, con un contributo di don Bortolo Uberti.
I bellissimi disegni di Beatrice Sacchi e l’avvincente racconto di don Bruno Ferrero sono raccolti nel libretto dal titolo Charles de Foucauld (In dialogo, 104 pagine, 9 euro), dedicato alle ragazze e ai ragazzi di oggi (vedi qui il booktrailer).
Per gli animatori la Fom ha curato l’opuscolo Fratello nell’amore. Educatori alla scuola di Charles de Foucauld (Centro ambrosiano, 48 pagine, 4 euro), un agile strumento per la preghiera e la meditazione. Inoltre è stato ristampato il volume Insegnaci a pregare. Meditazioni sui salmi (Centro ambrosiano, 168 pagine, 15 euro).
Per altri approfondimenti cliccare qui