Tra le tante espressioni di fede che arrivano dai Paesi di provenienza delle comunità migranti, una delle più partecipate è senza dubbio la festa del Señor de los Milagros, il Signore dei Miracoli, una devozione popolare profondamente radicata in Perù e che negli ultimi decenni ha messo radici anche nella diocesi di Milano.
L’ormai tradizionale processione si svolgerà domenica 26 ottobre (vedi qui la locandina). Il programma prevede il ritrovo alle 10 in piazza San Carlo. Alle 10.30 gli omaggi al Señor de los Milagros, mentre alle 11 partirà il corteo verso piazza Duomo, con sosta davanti al portale della Cattedrale e preghiera per la pace guardando la Madonnina. La processione passerà poi davanti all’Arcivescovado in piazza Fontana e, attraverso via San Clemente, arriverà alla chiesa di Santo Stefano, nell’omonima piazza, che è la parrocchia personale dei migranti a Milano. Lì alle 16.30 monsignor Piergiorgio Bertoldi, nunzio apostolico a Santo Domingo, celebrerà la Messa.
La processione dura più di 5 ore, anche se il tragitto è molto breve. «Questo perché – racconta don Alberto Vitali, responsabile della Pastorale dei migranti -, ogni 100 metri è prevista una sosta, per il cambio dei portantini che trasportano l’anda, il baldacchino su cui è montata l’immagine del Señor de los Milagros, il cambio dei fiori, che vengono conservati per essere portati in dono agli ammalati, e la benedizione dei bambini».
«La devozione del Señor de los Milagros è molto antica – spiega ancora don Vitali -. Nasce nel XVI secolo a Lima, in seguito a tre forti terremoti che devastarono la città. Nonostante la distruzione, un dipinto raffigurante il crocifisso, realizzato sul muro di una povera stanza dove pregavano alcuni ex schiavi di origine angolana, rimase miracolosamente intatto». Quell’immagine fu subito riconosciuta dalla popolazione come segno miracoloso e attorno a essa, nel tempo, si sviluppò un culto sempre più radicato. «La stanza divenne prima una cappella, poi una basilica, oggi affiancata da un monastero di monache nazarene – prosegue don Vitali -. L’immagine originale è stata riprodotta su una grande tavola di legno che viene portata in processione. In Perù, in ottobre, si tengono tre processioni ufficiali, in corrispondenza con le date dei terremoti. Ma in ogni città e paese viene celebrata almeno una processione locale. La principale, quella di Lima, paralizza letteralmente la capitale. Si stima che partecipino circa 40 milioni di persone».
Anche tra i migranti peruviani presenti in diocesi questa devozione ha trovato terreno fertile, fin dagli anni Novanta. «Oggi la processione raduna mediamente cinquemila persone – illustra don Vitali -. A portare avanti la devozione è la Hermandad del Señor de los Milagros, la Fraternità del Signore dei Miracoli, una delle confraternite ufficialmente riconosciute dalla diocesi di Milano, segno di un’interazione significativa con la Chiesa locale».
Quest’anno la Fraternità vivrà un momento molto intenso proprio in questo fine settimana, insieme alle sue omologhe presenti nelle altre diocesi, come racconta don Vitali: «Ci sarà una processione a Roma, con arrivo in San Pietro e l’incontro in piazza con Leone XIV, che i peruviani sentono come il “loro” Papa, per i suoi trascorsi come fidei donum e vescovo in Perù».




