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Riflessione

Per un turismo umano, spirituale e sostenibile

Anche per la comunità cristiana la Giornata mondiale (27 settembre) è occasione di sensibilizzazione a valori che non sono semplici opzioni, ma responsabilità da condividere nel rispetto del creato e della dignità della persona

di Massimo PAVANELLO Responsabile Servizio diocesano Pastorale turismo e pellegrinaggi

26 Settembre 2025

Il 27 settembre si celebrerà la Giornata mondiale del turismo, che la specifica agenzia Onu dedica quest’anno al tema «Turismo e trasformazione sostenibile». Si tratta di un invito a ripensare il modo in cui si viaggia, riconoscendo nel turismo non solo un’esperienza di svago, ma anche un’occasione di crescita personale, di incontro tra culture e di responsabilità verso il creato.

Il Dicastero vaticano per l’Evangelizzazione, nella circostanza, si unisce alla riflessione attraverso un proprio messaggio, eco dell’Enciclica Laudato si’.

Contemplazione del creato

Ogni viaggio – ricorda monsignor Rino Fisichella, pro-Prefetto – offre l’opportunità di contemplare la bellezza della natura e del patrimonio culturale dell’umanità, riscoprendo i segni della sapienza di Dio. Questo sguardo spirituale aiuta a sviluppare una visione più ampia della realtà e favorisce atteggiamenti di rispetto e cura per il creato. Un bene prezioso come l’acqua, per esempio, ammirato nelle sue forme spettacolari come cascate e mari, ci ricorda che non ci appartiene: è un dono che va custodito con attenzione, anche attraverso stili di vita più sobri e sostenibili.

Il turismo, però, ha anche un impatto significativo sull’ambiente, continua la riflessione vaticana. La mobilità globale richiede risorse ed energia, contribuendo a inquinamento e consumo. Per questo è necessario promuovere una vera trasformazione sostenibile del settore, che coinvolga operatori, istituzioni e viaggiatori. La sostenibilità non è un optional, ma una responsabilità condivisa. Anche il turista oggi è più consapevole e premia le realtà che tutelano l’ambiente e rispettano le comunità locali.

Turismo e giustizia sociale

Accanto alla dimensione ecologica, emerge con forza anche quella della giustizia sociale. Il turismo deve garantire condizioni di lavoro dignitose per chi vi opera. Troppo spesso, invece, il desiderio di profitto immediato genera precarietà, sfruttamento e disuguaglianze. Il giusto salario, come ricorda il Catechismo della Chiesa Cattolica, è frutto legittimo del lavoro e non può essere determinato solo da logiche di mercato. Un turismo giusto, rispettoso della dignità umana, è essenziale per un futuro realmente sostenibile.

La Chiesa, da parte sua, conclude il messaggio del Dicastero, è parte attiva in questo processo, soprattutto attraverso l’accoglienza offerta nei Santuari e nelle comunità locali. I luoghi di spiritualità non sono solo mete di pellegrinaggio, ma spazi di silenzio, riflessione e fraternità, capaci di educare al rispetto per il creato e alla solidarietà tra i popoli. È fondamentale che questi luoghi restino autentici e che i loro responsabili siano formati per accompagnare i pellegrini in un’esperienza di fede che ispiri anche scelte ecologiche e solidali.

Il IX Congresso mondiale

Nel pieno dell’Anno Giubilare – e in vista del IX Congresso mondiale della Pastorale del Turismo, in programma a Roma dal 16 al 19 ottobre – la comunità cristiana è chiamata a farsi testimone di speranza anche nel mondo del turismo. Servono segni concreti di un impegno per un turismo che sia realmente umano, spirituale e sostenibile. Solo così si potrà offrire alle future generazioni un mondo ancora capace di meravigliare, accogliere e far crescere.