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25 settembre

Migrazioni e religioni, dalla Cattolica uno studio e una proposta

Durante un convegno a Roma la presentazione di una ricerca promossa dall’Università e realizzata da un’équipe di esperti. Diretta streaming

16 Settembre 2020

Venerdì 25 settembre, a Roma (9.30-12.30), presso la Sala Etchegaray del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale della Santa Sede (Palazzo San Calisto, Trastevere), l’Università Cattolica, in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana, alla vigilia della 106a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato indetta dal Santo Padre, organizza il convegno «La religione del migrante: una sfida per la Società e per la Chiesa», trasmesso in streaming sul canale Youtube ufficiale dell’Università Cattolica.

L’evento sarà aperto dai saluti del cardinale Michael Czerny S.J., Sotto-Segretario della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano integrale; monsignor Stefano Russo, Segretario generale Conferenza Episcopale Italiana; monsignor Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico Generale Università Cattolica del Sacro Cuore. Seguiranno gli interventi istituzionali del cardinale Angelo Bagnasco, Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee, e David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo.

Durante il convegno verrà presentata la ricerca “Migrazioni e appartenenze religiose”, promossa dall’Università Cattolica e realizzata da una équipe multidisciplinare di esperti.

Nonostante la drammatica diffusione, a livello globale, di discriminazioni, persecuzioni e conflitti di origine religiosa, sia i dati ufficiali, sia la letteratura accademica tendono a sottovalutare il loro ruolo nella genesi delle migrazioni contemporanee. Lo studio “Migrazioni e appartenenze religiose” mira a colmare questo deficit di conoscenze, superando al tempo stesso la tradizionale ambivalenza con cui l’Europa approccia il fenomeno religioso, in particolare se associato alla migrazione. Si tratta di una ricca raccolta di analisi speculative e di evidenze empiriche originali, che offre dati e approfondimenti sul ruolo della religione nelle traiettorie dei richiedenti asilo e dei migranti, la geografia religiosa dei paesi d’origine, la spiritualità come fattore di resilienza e adattamento, la trasmissione dei valori religiosi all’interno delle famiglie migranti, il contributo delle organizzazioni religiose e del dialogo interreligioso nel processo d’integrazione e per la coesione sociale, l’educazione religiosa nella scuola pubblica come strumento di rafforzamento della cittadinanza democratica.

Contribuendo al dibattito accademico e politico su queste complesse questioni – e sulle loro implicazioni etiche -, la ricerca offre all’Europa contemporanea uno straordinario materiale di riflessione, insieme alla possibilità di riacquistare consapevolezza dello stretto legame tra libertà personale e libertà religiosa, tra rispetto per i diritti religiosi e qualità della democrazia. Al convegno del 25 settembre sarà presentato il volume finale della ricerca Migrants and Religion: Paths, Issues, and Lenses (820 pp., Brill, open access).

La presentazione dello studio sarà affidata al direttore scientifico della ricerca Laura Zanfrini, ordinario di Sociologia delle migrazioni e della convivenza interetnica in Università Cattolica, e a padre Fabio Baggio, Sotto-Segretario della Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Seguirà il dibattito avviato dagli interventi del cardinale Jean-Claude Hollerich, Presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea (Comece); Chiara Cardoletti-Carroll, Rappresentante Regionale Unhcr per il Sud Europa; Laurence Hart, Direttore dell’ufficio di coordinamento per il Mediterraneo dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni; monsignor Guerino Di Tora, Presidente della Fondazione Migrantes.

Al convegno seguirà, nelle settimane successive, un ciclo di Webinar dedicati all’approfondimento di aspetti specifici, attraverso l’intervento dei diversi ricercatori coinvolti nello studio – sociologi, filosofi, psicologi, giuristi, politologi, teologi – svolto tra Italia e Medio Oriente nel triennio 2016-2018.