Link: https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/merisi-giovanni-paolo-ii-era-animato-dalla-missione-di-guidare-la-chiesa-2833476.html
Sirio dal 17 al 23 novembre 2025
Radio Marconi cultura
Share

Anniversario

Merisi: «Giovanni Paolo II era animato dalla missione di guidare la Chiesa»

A vent’anni dalla morte del Papa Santo (2 aprile 2005), il ricordo del Vescovo emerito di Lodi, già ausiliare ambrosiano: «Ha rilanciato la necessità di conoscere la Dottrina sociale, si è impegnato nel dialogo ecumenico e interreligioso. E considerava la famiglia l’elemento costitutivo della società»

di Annamaria BRACCINI

2 Aprile 2025
San Giovanni Paolo II

«Ho dei ricordi personali, ma nel contesto più ampio della fede condivisa, del cammino ecclesiale, oltreché dell’ascolto». Monsignor Giuseppe Merisi, che ha conosciuto personalmente san Giovanni Paolo II – che lo nominò vescovo nel 1995 con il ruolo di ausiliare di Milano, mentre 10 anni dopo fu Benedetto XVI a sceglierlo come pastore della Diocesi di Lodi, di cui dal 2014 è vescovo emerito – ha una memoria viva dei suoi diversi incontri con il Pontefice scomparso 20 anni fa. Un ricordo che, però, all’aspetto personale privilegia quello del grande carisma che Giovanni Paolo II trasmetteva immediatamente ai suoi interlocutori e che rimane oggi la cifra del suo Pontificato così eccezionale per monsignor Merisi, che per la sua profonda conoscenza e sensibilità dei contesti più complessi della società, ha ricoperto anche gli incarichi di presidente di Caritas ambrosiana e Caritas italiana.

Quando ha incontrato il Papa?
A Milano ricordo l’occasione della sua visita per il XX Congresso Eucaristico Nazionale nel maggio 1983 e l’anno successivo per i 400 anni dalla morte di san Carlo Borromeo. Poi ci sono stati diversi incontri a Roma, con i vescovi lombardi e con la Cei. Tra questi uno l’ho in mente in modo particolare per la presenza dei miei familiari e della mia mamma: fu molto accogliente, come del resto in tutte le occasioni. Quando ero con i vescovi italiani, avevamo qualche dialogo personale: ci chiedeva quale fosse il nostro compito specifico, come andava. Si interessava, insomma. Ho avuto modo di vederlo anche durante qualche pellegrinaggio e ho sempre colto in lui, come tanti altri credenti italiani, la presenza viva della testimonianza, della sua parola d’incoraggiamento per gli impegni di ciascuno e per le necessità nella Chiesa. Era animato da un’ansia missionaria e, insieme, dall’ispirazione spirituale per la guida e il cammino della Chiesa. Il suo disegno nasceva da una considerazione ovviamente epocale, legata al momento in cui si vive, ma con la necessità della proposta, con la comunicazione con la fede, con la testimonianza, con il confronto con il mondo. I suoi viaggi, vicini e lontani, sono diventati, per me come per tutti noi, occasione di educazione personale.

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

Quali erano le peculiarità che più la colpivano in papa Wojtyla?
Viene spesso e giustamente ricordata la sua riproposizione della Dottrina sociale della Chiesa, espressione che non sempre viene tenuta in considerazione. Il Papa ha rilanciato la necessità di conoscere questa Dottrina e di metterla in pratica, ciascuno secondo la propria vocazione e responsabilità: questo è un elemento importante. In un contesto più generale mi sono sembrati cruciali il suo impegno nel dialogo interreligioso, nell’ecumenismo, da cui si riceveva un insegnamento e incoraggiamento per il proprio servizio ministeriale. E, inoltre, il riferimento costante alla famiglia, che considerava sempre l’elemento costitutivo della società, e alla comunità. Nel suo discorso comunitario c’era sempre un’attenzione all’aspetto direttamente ecclesiale, al compito, alla missione, all’evangelizzazione, anche in rapporto con la comunità civile nel rispetto delle distinzioni necessarie. E tutto questo, con l’esigenza di collocare le situazioni che cambiano nel cammino storico, attraverso il dato fondamentale della scelta di fede, dell’ascolto della parola che viene dall’alto, della comunicazione intraecclesiale, della testimonianza della Chiesa, del lavoro per il bene comune.

 

Leggi anche

foto 236539

Il cardinale Ratzinger al funerale: «Ha dato se stesso senza riserve»

Oltre un milione di persone hanno partecipato a Roma alle esequie di Giovanni Paolo II, solo in piazza San Pietro 300 mila persone e 200 tra Capi di Stato e di governo, molti anche i rappresentanti delle religioni cristiane e non

di Luisa Bove

Suffragio
foto 234730

«Ringraziamo Dio per il dono che ci ha fatto»

Domenica 3 aprile alle 15.30 il cardinale Dionigi Tettamanzi ha celebrato in Duomo la messa di suffragio per Giovanni Paolo II. In 25 mila hanno partecipato alla funzione come testimonianza di affetto e stima per un Papa che ha cambiato la storia

di Luisa Bove

Storia
Giovanni Paolo II a Milano

Le due visite di papa Wojtyla a Milano

Giovanni Paolo II è venuto la prima volta nel maggio 1983 a conclusione del XX Congresso eucaristico e la seconda nel novembre 1984 per il IV centenario della morte di san Carlo

di Claudio MAZZA

Contro le guerre
foto 233524

Messaggero di pace

Raccogliendo le esortazioni dei predecessori Giovanni XXIII e Paolo VI, Giovanni Paolo II ha più volte levato la sua voce per condannare ogni forma di conflitto, in qualunque area del globo

di Rita Salerno

Il dialogo
foto 233642

Tra sinagoghe e moschee

Primo Pontefice a entrare nei templi sacri per ebrei e musulmani, Giovanni Paolo II ha dato un nuovo impulso al confronto con le altre religioni. A partire dai meeting internazionali avviati ad Assisi

di Rita Salerno

I viaggi
foto 233602

In cammino per il mondo

Giovanni Paolo II ha letteralmente percorso tutto il pianeta, durante un pontificato itinerante che in poco più 26 anni ha toccato 104 Paesi

di Silvano Stracca

Le nuove generazioni
foto 233550

Giovane tra i giovani

«Voi siete l’avvenire del mondo, la speranza della Chiesa. Voi siete la mia speranza»: le parole pronunciate durante la Messa per l'inizio del Pontificato sono state il preludio a un dialogo privilegiato, sincero e libero da schemi o protocolli

di Silvano Stracca

I media
foto 234426

Un grande comunicatore

Con trascorsi attorali in gioventù, Giovanni Paolo II si è sempre mosso da protagonista sulla scena mass-mediale, utilizzandone con sapienza gli strumenti, i linguaggi e le dinamiche

di Silvano Stracca