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Testimonianza

Marco, Marta ed Elia, in missione per crescere insieme

Nella Veglia diocesana del 25 ottobre riceverà il mandato anche una famiglia lecchese che fa parte dell’Associazione Laici del Pime. Andrà in Brasile, impegnandosi in una Fazenda che opera nel recupero delle dipendenze. E la presenza del figlioletto (14 mesi) faciliterà l’instaurarsi di relazioni

di Claudio URBANO

23 Ottobre 2025
Marco Greppi e Marta Besana con il figlio Elia

Giovani per età e per esperienza in missione, ma con molta voglia di partire. Ci saranno anche Marco Greppi e Marta Besana, insieme al loro figlio Elia, tra i laici e i consacrati che riceveranno dall’Arcivescovo il mandato missionario nella Veglia diocesana di sabato 25 ottobre in Duomo, per partire nel corso del prossimo anno. Come i giovani che nella stessa sera consegneranno la Regola di Vita, saranno dunque anche loro Gente di Primavera, portatori di speranza nei luoghi di missione.  

Marco e Marta vivranno per tre anni presso la missione del Pime di Ipiborã, nello Stato del Paranà, nel sud del Brasile. Qui, accolti inizialmente da un’altra famiglia missionaria, si divideranno tra la casa del Pime, l’animazione in parrocchia e il lavoro nella locale Fazenda da esperança, rete internazionale di comunità (che conta ora 168 centri in tutto il mondo) in cui il recupero dalle dipendenze avviene attraverso un percorso personale e di vita comunitaria secondo lo spirito del Vangelo.

Marco, Marta ed Elia nella comunità Fazenda da Esperanca dove sono destinati

Da poco trentenni, lei educatrice cresciuta in oratorio, lui giardiniere e agronomo, formatosi negli scout a Lecco, Marta e Marco concretizzeranno così il loro desiderio di missione, dopo aver vissuto solo un’altra breve esperienza in Bangladesh, due anni fa. «Confrontandoci là con i padri missionari, e seguendo poi la formazione insieme alle altre famiglie dell’Associazione Laici Pime – racconta Marco -, si è definita la spinta a vivere la fede in questo modo più radicale, portando la nostra testimonianza di famiglia, credente». Continuerà naturalmente a essere al centro delle loro attenzioni il piccolo Elia, che ora ha 14 mesi: «Parlando con chi è già stato in missione, abbiamo percepito che la nostra testimonianza avverrà in una forma indiretta; passerà, cioè, soprattutto dalla presenza, dal desiderio di sentirci a casa nei luoghi in cui andremo», nota Marta, che svela anche il prezioso “ruolo” di Elia, lui stesso protagonista della missione: «Quando siamo stati per la prima volta a Ipiborã, quest’estate, il fatto che ci fosse anche lui ha reso molto più facile entrare in relazione con le donne della Fazenda». Continueranno dunque a crescere come famiglia, Marta e Marco, sia pure, rivendicano, «con una scelta anticonformista», certamente diversa da quella delle giovani famiglie della loro età.

Una scelta che li porta anche a rivolgere un augurio ai tanti ragazzi che vivranno insieme a loro la Veglia di sabato: quello di «non lasciarsi frenare dai costrutti sociali, se questi rischiano di frenare i propri sogni».