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Solidarietà

L’Arcivescovo e la colletta del Giovedì Santo: «La fraternità del clero è una vocazione»

Monsignor Delpini scrive ai sacerdoti ambrosiani esortando a sostenere la Fondazione Opera aiuto fraterno non solo in occasione della Messa Crismale, ma anche con offerte in altre forme e sensibilizzando in merito la generosità dei fedeli

di monsignor Mario DELPINI Arcivescovo di Milano

15 Aprile 2025
L'Arcivescovo con i sacerdoti anziani della Lombardia a Caravaggio

Carissimo, in occasione della Messa Crismale siamo chiamati a comprendere la fraternità del clero come una chiamata.

La nostra fraternità infatti non è un’imitazione della fraternità di sangue, non di rado, fin dalle origini dell’umanità, segnata da conflittualità e indiffe­renza; non è nemmeno un’espressione retorica per fare appello a un generico volersi bene, sopportarsi, collaborare.

La fraternità dei preti è una componente irrinunciabile della vocazione a entrare nell’amicizia di Gesù, nella conoscenza del Padre, nella vita secondo lo Spirito. La fraternità è lo stile di rapporti che deve ispirarsi al gesto esem­plare compiuto da Gesù nella «lavanda dei piedi» (Gv 13).

La colletta del Giovedì Santo per la Fondazione Opera aiuto fraterno è un modo di dare concretezza alla vocazione alla fraternità. Dell’“Aiuto fraterno” tutti abbiamo o avremo, prima o poi, bisogno e nessuno deve approfittarsene.

Per l’“Aiuto fraterno” è dunque necessario e lungimirante il contributo di tutti: nella generosità dell’offerta durante la Messa Crismale, nella promozione di una sensibilità presso il popolo cristiano, nella destinazione dei nostri beni nella forma del Testamento e in ogni altra forma di “cassa comune”.

Questo appello mi offre l’occasione per augurare fin d’ora una celebrazione intensa e lieta della Santa Pasqua. Sempre ci troviamo in un cammino di conversione personale ed ecclesiale, che in ogni tempo lo Spirito di Dio rende possibile e che la celebrazione dell’anno del Giubileo 2025 richiama con forza e con abbondanza di grazie.