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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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23 ottobre

In piazza a Greco un’amatriciana per i terremotati

Pranzo offerto dai ristoratori del quartiere in occasione della festa della Comunità pastorale Giovanni Paolo II. Le offerte a Caritas Ambrosiana a favore delle vittime del sisma. Un’intera giornata di iniziative all’insegna della solidarietà, chiusura in serata al Refettorio

13 Ottobre 2016

Domenica 23 ottobre, in occasione della festa della Comunità pastorale Giovanni Paolo II, sul piazzale della chiesa di San Martino in Greco i ristoratori del quartiere offriranno un menu a base di amatriciana, il piatto tipico del Comune di Amatrice devastato dal terremoto. Le offerte raccolte saranno devolute a Caritas ambrosiana per gli interventi a favore delle comunità colpite dal sisma.

Durante la giornata di festa, intitolata “Il Sapore del pane  spezzato”, poi molte altre iniziative all’insegna della condivisione. Si inizia la mattina con uno stand per presentare la comunità che vive nel condominio solidale Oikos, realizzato negli spazi della canonica. Poi la Messa, durante la quale i fedeli saranno consacrati con le ostie preparate dai carcerati di Opera. E dopo il pranzo solidale, la giornata proseguirà al Refettorio Ambrosiano con un Concerto dell’Orchestra dei Popoli Vittorio Baldoni della Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti: una comunità artistica e musicale composta da bambini, ragazzi e adulti di diverse etnie, culture, fedi che suonano insieme agli studenti dei Conservatori lombardi e di altre scuole a indirizzo musicale.

Poi in serata, sempre al Refettorio, nell’ambito del ciclo di convivi sulle opere di misericordia, testimonianza e reading on Antonietta Cargnel, primario di Malattie Infettive all’Ospedale Sacco. Nell’occasione sarà presentato anche il programma degli eventi stagione 2017 a cura dell’Associazione per il Refettorio Ambrosiano.

«Questa Comunità pastorale fa delle fragilità presenti nella storia il luogo dove testimoniare la sua fede. Il luogo dell’annuncio. Siamo una chiesa povera tra i poveri», sottolinea il parroco don Giuliano Savina.