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Tettamanzi, le parole e i gesti

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Solidarietà

Il suo legame con gli stranieri immigrati

La testimonianza di Assunciòn Irlandes, rappresentante dei migranti nel Consiglio pastorale diocesano negli anni dell'episcopato del cardinale Tettamanzi

20 Agosto 2017
L'Arcivescovo di Milano ha visitato i bambini del campo rom di via Triboniano

Sul legame del cardinale Tettamanzi con gli immigrati riproponiamo la testimonianza di Assunciòn Irlandes, rappresentante dei migranti nel Consiglio pastorale diocesano negli anni del suo episcopato
Non più esclusi, ma parte integrante della società. Questo il più importante messaggio che gli immigrati hanno ricevuto dal cardinale Dionigi Tettamanzi secondo Assunciòn Irlandes, rappresentate dei migranti nel consiglio Pastorale diocesano e rappresentante della comunità filippina di San Tommaso nella Pastorale migranti.

Colf e titolare di un’impresa di pulizie a Milano, la signora Irlandes ha trovato numerose difficoltà appena arrivata nel capoluogo lombardo, così come capita a tutti gli immigrati. Lingua diversa, abitudini differenti. «Per prima cosa ho cercato una chiesa in cui poter partecipare alla Messa nella mia lingua. Sentirla in italiano non mi sembrava la stessa cosa. E così ho trovato la chiesa di San Tommaso, dove ha sede la comunità filippina», racconta. Qui finalmente si è sentita a casa. Ma quando si arriva in Paese straniero, anche se si sta meglio con le persone che hanno la stessa nazionalità, bisogna trovare il coraggio di aprirsi e di mettere le proprie capacità al servizio della nuova comunità. «È questo che il cardinale Tettamanzi dice sempre nelle sue omelie. Secondo lui dobbiamo considerarci parte integrante della città, non sentirci esclusi, come se quello che capita qui non ci riguardasse. Dobbiamo dare il nostro contributo. Anche se è difficile. Anche se all’inizio troviamo diffidenza. Mai tirarsi indietro», aggiunge. E così da un anno si è trasferita a Bresso, insieme ai suoi figli e frequenta una chiesa italiana.

La comunità filippina, come le altre presenti nel capoluogo, vive qui le sue festività, ha i propri momenti di incontro e di preghiera. Ma è comunque all’interno di una comunità più grande, con regole, rappresentanti e caratteristiche diverse. «Per noi è stato molto importante vedere che il Cardinale ha presieduto le Messe con cui abbiamo celebrato le nostre festività e ha preso parte a molti nostri incontri.. È stato come creare un legame tra noi e la diocesi. Tra noi e i milanesi. Con la sua autorità ha dato più valore alle nostre feste», ha detto Irlandes.