Martedì 14 maggio, alle 9, giungerà in Arcivescovado a Milano Tawadros II, Patriarca della Chiesa copto ortodossa d’Egitto, che porta il titolo di 118° Papa di Alessandria e della Sede di San Marco, ovvero della città e dell’evangelista che sono all’origine della Chiesa copto ortodossa. Con la sua delegazione (il vescovo copto di Milano Kyrillos è delegato per l’Europa) Tawadros II inconterà una delegazione ambrosiana guidata dall’Arcivescovo e avrà poi un colloquio personale col cardinale Scola.
Potrebbe inoltre incontrare – in una visita non programmata, ma probabile – i nove monaci del monastero copto situato nel territorio della parrocchia Santi Donato e Carpoforo in località Mettone a Lacchiarella. Tra il monastero copto e la Chiesa locale, fa sapere il parroco don Luigi Lazzati, c’è un rapporto di reciproca conoscenza, che è alla base di alcune iniziative organizzate in collaborazione durante la Settimana ecumenica per l’unità dei cristiani.
Quella di Milano è una tappa del tour europeo che Tawadros II sta compiendo in questi giorni, il suo primo viaggio all’estero dopo l’elezione avvenuta nel novembre 2012. Ha luogo pochi giorni dopo la Pasqua, che i copti – come tutte le Chiese d’Oriente – hanno celebrato il 5 maggio. Cade poi in un momento delicato, dopo i gravissimi incidenti sfociati in un assalto da parte di alcuni estremisti islamici alla cattedrale di San Marco, nel quartiere di Abbasyia al Cairo. Un episodio particolarmente grave, condannato apertamente dallo stesso presidente Mohammed Morsi, esponente dei Fratelli musulmani.
A Milano Tawadros sarà reduce dall’incontro in Vaticano con Papa Francesco, con udienza e preghiera comune, e visite al Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, ad altri Dicasteri della Curia, alle Tombe degli Apostoli Pietro e Paolo e ai fedeli della comunità copta residenti a Roma.
Il predecessore di Tawadros, Shenouda III, incontrò Paolo VI in Vaticano quarant’anni fa, nel maggio del 1973. In tale occasione, il Papa e il Patriarca ortodosso copto firmarono un’importante Dichiarazione cristologica comune e dettero avvio al dialogo ecumenico bilaterale tra le due Chiese. L’incontro con Papa Francesco è stata l’occasione per confermare il forte impegno di Tawadros II in campo ecumenico: al nuovo Patriarca copto si deve infatti l’iniziativa dell’istituzione del Consiglio delle Chiese in Egitto, voluto come istanza per dare continuità ai rapporti fraterni instaurati tra le diverse confessioni cristiane nella difficile situazione attuale. In occasione poi della rinuncia al ministero petrino di Benedetto XVI Tawadros ha anche inviato un messaggio in cui ha espresso la gratitudine sua e dell’intera comunità copta per la vicinanza dimostrata da Ratzinger alle sofferenze dei cristiani dell’Egitto.
La biografia
Nato a Mansoura il 4 novembre 1952, Wagîh Subhî Baqî Sulaymân si laurea in Farmacia all’Università di Alessandria nel 1975. Lavora come dirigente in una compagnia farmaceutica a Damanhour di proprietà del Ministero della Salute. Studia presso il Seminario copto, dove conclude il suo percorso nel 1983. Tre anni dopo decide di entrare nel Monastero di Wadi Natrun dove, dopo due anni di noviziato, diviene monaco con il nome di Tawadros.
Nel 1989 viene ordinato sacerdote e nel 1997 riceve l’ordinazione episcopale per le mani di Shenouda III. Svolge il suo ministero presso l’Eparchia (Diocesi) di Behira, nel Nordovest del Delta fino al 4 novembre 2012. Quel giorno, nella cattedrale di San Marco al Cairo, la mano di un bambino, come da tradizione, estrae a sorte il suo nome tra i tre più votati dai duemila elettori: Tawadros II è il 118° Papa di Alessandria.
Tawadros II inizia il suo papato dichiarando di non voler né ingerirsi nelle questioni politiche, né disinteressarsene. Sul rapporto con i musulmani, Tawadros II sostiene: «Il mio fratello musulmano non può disinteressarsi a me e io non posso fare a meno di lui». In merito alla Costituzione accetta il mantenimento dell’art. 2 come nella formulazione precedente (i principi della sharîa come la fonte principale del diritto), ma nulla di più. Non esistono stime certe sui copti ortodossi: si va dal 6-7% (secondo il demografo Fargues) al 20% (dati interni) della popolazione egiziana (80 milioni circa). In ogni caso costituiscono la comunità cristiana più popolosa del Medio Oriente e sono numerosi anche all’estero: negli Stati Uniti e in Canada, ma anche in Europa, in Australia, in America Latina e nella regione del Golfo.