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Il nuovo Papa è Leone XIV

Sirio 8 - 14 dicembre 2025
Radio Marconi cultura
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Testimonianza

Il confratello del Papa: «Pensavo che sarebbe stato eletto»

L’allora Generale agostiniano padre Prevost era presente alla professione religiosa e all’ordinazione sacerdotale di padre Michele Falcone, oggi attivo nel Santuario milanese di Santa Rita, che dopo 25 anni di conoscenza e amicizia di lui dice: «Crea comunione, è la persona giusta al momento giusto e nel luogo giusto»

di Annamaria BRACCINI

12 Maggio 2025
Padre Michele Falcone e monsignor Robert Francis Prevost

Padre Michele Falcone e il Papa. Un’amicizia che è nata quasi 25 anni fa, quando l’attuale Leone XIV e il giovane futuro religioso agostiniano si conobbero. Oggi padre Michele ha 46 anni e vive e opera come sacerdote a Milano. «Era il 2001 – racconta – lui divenne generale dell’Ordine agostiniano e io ero a Roma come studente. La mia conoscenza, e vorrei dire amicizia, è cominciata così nella semplicità, soprattutto perché lui, essendo generale, ha sempre avuto a cuore in modo particolare la formazione di noi studenti. Nel tempo l’amicizia è cresciuta perché io frequentavo il Pontificio Istituto Patristico Augustinianum e lui abitava presso il Collegio e, dunque, la frequentazione divenne più costante».

Poi il futuro Pontefice è venuto anche a Milano per la sua professione religiosa?
Sì, ho emesso la professione solenne religiosa a Pavia nel 2004 e nel 2007 mi è stata conferita l’ordinazione sacerdotale a Milano. Padre Prevost era presente ad entrambe. Io sono nato a Milano e la mia parrocchia di riferimento, perché vi abita ancora la mia famiglia, è San Martino a Bollate, dove sempre l’allora generale volle essere presente anche in occasione della mia Prima Messa.

Adesso lei svolge il ministero nel santuario milanese di Santa Rita, la chiesa degli agostiniani in città…
Si, mi occupo della pastorale giovanile e un poco della gestione della nostra Casa.

È rimasto in contatto con il Papa dopo i primi anni della sua ordinazione?
Noi agostiniani manteniamo sempre le relazioni che ci legano, come credo tra tutti i religiosi e i sacerdoti. Quando c’è una bella relazione di amicizia si tende a conservarla. Naturalmente nei tempi in cui padre Prevost era in Perù, qualche difficoltà di collegamento c’è stata, soprattutto per questioni di fuso orario, ma quando tornava in Italia dal Sudamerica e poi negli anni romani ci siamo sempre sentiti.

L’annuncio dell’elezione al Soglio di Pietro l’ha stupita?
Ne sono stato felicissimo, ma non mi ha stupito, anche perché glielo avevo persino detto…

In che senso?
Ho pensato che fosse la persona giusta, al momento giusto e nel luogo giusto, perché ha la capacità di creare comunione. Questo ho voluto comunicarlo anche a lui. D’altra parte, questo atteggiamento è tipico degli agostiniani e della spiritualità di sant’Agostino. Infatti, il nostro stemma recita proprio, Cor unum in anima una, “Un cuor solo e un’anima sola” pur nella diversità. Essere un popolo solo, un corpo solo, è il nostro modo di vivere la vita religiosa e la vocazione ispirata dal Signore e dall’insegnamento agostiniano. Non a caso il motto scelto da Leone XIV è In Illo uno unum (Nell’unico Cristo siamo uno), che riprende le parole di sant’Agostino nel commento al Salmo 127. Adesso ritengo che la Chiesa abbia bisogno proprio di questo per tutto il mondo: perciò era naturale che fosse eletto, per certi versi. Nel mio piccolo, penso che sia andata così e che i cardinali guidati dallo Spirito Santo lo abbiano scelto per questo aspetto.

L’ordinazione sacerdotale di padre Falcone

Andrà a fare visita a breve al Papa o, magari, vi siete già sentiti?
Credo che trascorrerà qualche tempo prima di rivederci, perché prima si deve allentare un po’ l’emozione e l’entusiasmo che lo stanno circondando in questi giorni. Bisogna essere sempre rispettosi delle gerarchie: arriverà anche il momento in cui noi, i confratelli più piccoli per così dire, potremmo vivere un incontro.

Voi agostiniani tutti siete in festa: anche a Milano promuoverete qualche iniziativa con i fedeli che frequentano il santuario, che è anche una grande parrocchia? Celebrerete una Messa di ringraziamento?
Naturalmente. Adesso siamo nel mese della festa di santa Rita (che si celebra il 22 maggio) e qui da noi è una festa continua per tutto il mese. Come agostiniani, uno degli ordini più antichi della storia della cristianità, siamo diventati famosi tre volte: con Martin Lutero, fondatore della Riforma; il confratello Gerolamo Seripando, figura eminente del Concilio di Trento e quindi della Controriforma; con il padre della genetica Gregor Mendel. Adesso una quarta volta, con il Papa, il primo agostiniano della storia.