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Invito

I parroci nella Faci, l’unione fa la forza

Don Paolo Boccaccia, delegato diocesano e nazionale della Federazione tra le Associazioni del Clero in Italia, caldeggia il tesseramento: «Indica un desiderio unitario di tutela e sostegno tra noi sacerdoti e i nostri collaboratori»

5 Aprile 2022
La tessera Faci 2022

«L’affiliazione indica un desiderio unitario di tutela e sostegno tra noi sacerdoti e i nostri collaboratori, una condivisione che supera la Parrocchia, la Zona, la Diocesi, per collocarsi invece in un’appartenenza ecclesiale nazionale»: così scrive don Paolo Boccaccia, delegato diocesano e nazionale della Faci (Federazione tra le Associazioni del Clero in Italia), nella lettera inviata ai parroci per invitarli al tesseramento. Da quest’anno l’iscrizione può essere sottoscritta personalmente, in modo da lasciare al singolo libertà di scelta e favorire in chi si associa una maggiore consapevolezza delle possibilità e risorse che l’affiliazione comporta.

Nella lettera Boccaccia richiama l’origine storica della Federazione nella ricerca di una linea unitaria per far fronte ad atteggiamenti anticlericali esistenti nel nostro Paese fin dagli inizi del Novecento. «Le difficoltà condivise fungono da catalizzatore e spingono le singole realtà, che già si sono organizzate, a far fronte comune – rievoca Boccaccia -. Le numerose esperienze di aggregazione hanno, se pur tra mille difficoltà interne ed esterne, egregiamente preparato il terreno, e nel 1917 si apre il convegno di Pisa dove ufficialmente nasce la Faci». Nella lettera si chiarisce anche che «la Faci non è un sindacato» e si ricordano la nascita della rivista l’amico del clero (1919) e del Patronato Faci (1974), legalmente riconosciuto dallo Stato, «allo scopo di salvaguardare i diritti previdenziali e assistenziali del Clero».

Boccaccia rimarca che «scopo dell’associazione è quello di aiutare ogni sacerdote, in una società sempre più complessa dove gli attacchi alla figura del prete si stanno moltiplicando e spesso gratuiti e infamanti, non solo negli aspetti concreti, ma anche nel tutelare la figura e il senso stesso del sacerdozio come bene anche per la società e non solo ridotto ad aspetto religioso». E ricorda che la Faci fa parte del Comitato di vigilanza del Fondo Clero presso l’Inps: «La sua presenza numerica è direttamente proporzionale al numero dei suoi iscritti, se aumentiamo numericamente avremo maggior peso nelle questioni previdenziali». Si precisa anche che nella quota di iscrizione sono comprese la rivista l’amico del clero e la possibilità di acquisto nel portale Fraternitas.

In concreto, l’iscrizione può essere fatta tramite il sito www.faci.net con bonifico/bollettino di c/c postale (dandone comunicazione scritta al proprio Decano, fornendo nome, cognome ed estremi dell’avvenuto pagamento), oppure tramite il Decanato, versando la quota al Decano e prendendo i relativi accordi direttamente con lui. In entrambi i casi il Decano darà poi comunicazione all’Ufficio parrocchie. Anche il sacerdote non più interessato al tesseramento dovrà darne comunicazione al Decano fornendo nome e cognome.

Info: pboccaccia@diocesi.milano.it