Sirio 26-29 marzo 2024
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Milano

I giovani di Città Studi colpiti
dall’entusiasmo dei seminaristi

Primo bilancio della Missione vocazionale svoltasi nel Decanato: «La nostra scelta di fede ha suscitato curiosità e tante domande»

di Ylenia SPINELLI

7 Ottobre 2014

«La cosa che più ci ha sorpresi è stata la partecipazione attiva di adolescenti e giovani». È questo, in sintesi, il primo bilancio dei quattro giorni di Missione vocazionale dei seminaristi a Milano, nel decanato Città Studi, che si concluderà questa sera con la Messa nella parrocchia Santo Spirito.

Di primo mattino raggiungiamo al telefono un gruppo di studenti del Quadriennio letteralmente “sul campo”: Michele, Beniamino e Alessandro stanno infatti facendo volantinaggio davanti alla parrocchia di San Pio X (dove è in corso l’adorazione) per invitare il maggior numero di studenti all’incontro per gli universitari, in programma alle 13.45 al Teatro San Leonardo. «Qualcuno è affascinato dal nostro “colletto” e promette che non mancherà all’appuntamento, qualcun altro meno – dice Alessandro -, ma noi siamo comunque soddisfatti dell’esito della Missione e del coinvolgimento di tanti giovani».

Il seminarista si sofferma in modo particolare sulla serata di ieri nella parrocchia di San Luca per adolescenti, 18enni e giovani, e aggiunge: «La maggior parte ci ha chiesto da dove derivi tutto il nostro entusiasmo quando parliamo di Gesù e della nostra scelta vocazionale. È la cosa che li ha colpiti di più».

La Missione si è rivelata di grande arricchimento non solo per il Decanato, ma anche per gli studenti del Quadriennio, che hanno trovato particolarmente interessante l’incontro con il cappellano e i medici dell’équipe pediatrica dell’Istituto dei Tumori, realtà significativa presente sul territorio. «Davvero toccante è stato il racconto dei dottori sull’approccio della malattia con i piccoli degenti – spiega Alessandro – e soprattutto la testimonianza di Alessio, al quale da ragazzo è stata amputata una gamba».

Insomma, tanti i frutti di questa Missione cittadina che all’inizio aveva il sapore di una sfida. «Infatti – interviene Michele -, noi stessi eravamo prevenuti: in una metropoli come Milano temevamo di trovare oratori vuoti, gente poco interessata. Invece ci siamo dovuti ricredere, a partire dalla partecipazione attiva alle Messe».

Certo, lo sforzo organizzativo è stato superiore agli anni passati: solo domenica i seminaristi hanno animato 74 celebrazioni nelle sette parrocchie e cappelle del decanato. Importante poi è stata la collaborazione con i preti del territorio, bella l’accoglienza delle famiglie che hanno ospitato i seminaristi, significativa l’apertura dei giovani nei confronti di loro coetanei che hanno deciso di mettersi alla sequela di Gesù. «La nostra scelta vocazionale ha suscitato curiosità in loro e tante domande – conclude Michele -. I giovani ci hanno davvero coinvolti nella loro quotidianità e sabato sera, senza imbarazzo per il nostro “colletto da preti”, ci hanno invitato nei locali che solitamente frequentano per una birra o sui Navigli».

Ora la speranza è quella di riuscire a coinvolgere anche gli universitari nella tavola rotonda dal titolo “Quando la laurea non basta”.

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