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Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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Esperienze

Oratorio estivo, parte seconda: l’avventura continua

Dall’hinterland milanese a Laveno Mombello, fino a Basiano e Masate: sono molte le parrocchie ambrosiane che aprono di nuovo le porte in attesa che la scuola riparta

di Claudio URBANO

3 Settembre 2024
L’oratorio estivo di Laveno Mombello (Varese)

Chiusi per ferie lo sono stati poco, pronti ad accogliere i ragazzi al rientro in città. Domani la maggior parte degli oratori ambrosiani riaprirà le porte, per terminare con un’ultima settimana l’avventura estiva. In alcuni casi, invece, la ripartenza è stata già nell’ultima settimana di agosto. «C’è un bisogno notevole da parte delle famiglie e, se avessimo fatto solo cinque o sei settimane, ci sarebbe sembrato di offrire un servizio a metà», sottolinea don Leopoldo Porro (per tutti don Leo), che guida gli oratori di Brugherio (MB). Che resteranno aperti fino al 13 settembre, quasi a fondersi con l’inizio dell’anno scolastico. Intorno ai 300 i bambini presenti in queste settimane, rispetto agli oltre 500 di giugno. Ma l’oratorio, spiega don Leo, è organizzato in modo da assicurare sempre ai più piccoli un’adeguata presenza educativa. «A partire dal Covid abbiamo superato il modello di un oratorio affidato solo agli adolescenti, scegliendo di assumere alcuni responsabili educativi, che siano giovani con competenze pedagogiche specifiche, o comunque educatori con esperienza. È certamente un impegno in più, che si traduce anche in un investimento aggiuntivo da parte delle famiglie (con un costo che resta comunque inferiore o in linea con quello di altri centri estivi), ma è ormai stata accolta da tutti l’idea che sia giusto investire sull’educazione», sottolinea don Leo.

Attività all’oratorio di Brugherio

Educatori che, se nelle settimane centrali dell’oratorio estivo sono preziosi soprattutto nel coordinamento dei tanti animatori presenti (a Brugherio se ne contano fino a 150), in queste settimane di fine agosto e inizio settembre diventano ancor più importanti anche per compensare il numero più ridotto di adolescenti, «che giustamente – riconosce don Leo – si godono qualche giorno di riposo prima della ripresa della scuola. Naturalmente questi ultimi giorni sono anche l’occasione per avvicinare le famiglie e i ragazzi all’oratorio, facendo già balenare le proposte per l’anno che si apre».

Lo stesso avviene sulle sponde del Lago Maggiore, negli oratori di Laveno Mombello (Varese), dove si contano ora circa 200 ragazzi, con una quarantina di animatori, rispetto ai circa 400 di inizio estate: «Queste settimane – evidenzia il responsabile Igor Besozzi – sono sempre importanti per iniziare a radunare nuovamente il gruppo degli adolescenti, dando continuità alla proposta educativa». Si nota, racconta Besozzi, che siamo a fine estate: «Dopo le vacanze i bambini sono più rilassati, ma siamo anche in quella fase di passaggio che precede l’inizio della scuola». Qual è dunque lo stimolo per ripartire? «Nella preghiera il parroco (don Adriano Bertocchi) prende ad esempio gli atleti italiani vincitori alle Olimpiadi, sottolineando di volta in volta le doti necessarie tanto nello sport quanto nella vita di fede; noi educatori, invece, incoraggiamo i ragazzi spiegando loro che ogni tempo va preso per quello che è, e che anche l’oratorio non finisce con queste settimane».

Anche a Brugherio le giornate sono scandite soprattutto dallo sport, grazie alla Polisportiva legata all’oratorio che propone ai ragazzi laboratori di calcio, pallavolo, basket e pattinaggio. «I ragazzi non sono più suddivisi in quattro squadre ma in piccoli gruppi, e si vive meno il senso della sfida rispetto a giugno e luglio», riporta la psicologa Veronica Cavallucci, che coordina l’oratorio. Il momento, spiega l’educatrice, può essere delicato soprattutto per i bambini più piccoli, «che tornano a un ritmo più cadenzato e a incontrare i compagni dopo tanto tempo trascorso insieme alla mamma e al papà».

Non si fanno sconti sul ritmo delle giornate invece all’oratorio di Basiano e Masate (Milano), piccoli comuni vicino a Trezzo d’Adda. Qui, anzi, sia i più piccoli che gli animatori si impegnano al massimo, perché – racconta Daniele Ciocca a nome di tutti gli educatori – l’orizzonte è la vicina festa patronale di san Gregorio, che cade a inizio settembre. «È l’ultimo squillo prima dell’inizio della scuola, e noi esortiamo i bambini a godersi questi giorni».