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Milano

Educare negli oratori, formare per innovare

Sabato 22 marzo ultima lezione della quinta edizione del corso promosso da Cattolica e ODL per rispondere alle sfide odierne. L'incontro, aperto a tutti, approfondirà il tema della corporeità nell'esperienza educativa, con le professoresse Alessandra Carenzio e Nicoletta Ferri.

di Chiara SAVIO

18 Marzo 2025
Foto Unsplash

Cinque edizioni, oltre 100 educatori coinvolti e tanti oratori raggiunti a cascata: il corso «La qualità dell’educare negli oratori» è molto più di una semplice formazione. Ideato oltre cinque anni fa, questo percorso universitario nasce da diverse esigenze emerse negli oratori lombardi, portate al tavolo di ODL (Oratori Diocesi Lombarde). All’epoca, l’emergenza educativa era sotto gli occhi di tutti, e questo ha spinto anche papa Francesco a chiedere alle istituzioni di collaborare, proponendo il patto globale per l’educazione: nel 2020, infatti, il Santo Padre evidenziava la crisi educativa, e il corso di alta formazione era già alla sua prima edizione.

Un progetto di qualità

In risposta alle necessità segnalate dagli oratori, e alla luce della crescente complessità della situazione, ODL ha trovato un alleato prezioso nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il punto di partenza è stata la consapevolezza che il semplice servizio educativo della comunità non è più sufficiente. È necessario orientare risorse, energie, tempo e persone verso un progetto comune, attraverso un’azione educativa di comunità che garantisca qualità. Gli oratori di oggi sono chiamati a formare i propri educatori e volontari, affinché sviluppino una maggiore consapevolezza sull’identità dell’oratorio e sul suo valore come presidio educativo.

L’oratorio oggi

Don Stefano Guidi, coordinatore di ODL, così sottolinea l’importanza di questa iniziativa: «Un investimento importante in campo educativo, sia da parte delle Diocesi lombarde, sia da parte dell’Università Cattolica, sia per l’impegno personale di ogni corsista. Ne vale la pena? Assolutamente sì. La questione non è la sopravvivenza dell’oratorio di ieri nel mondo di oggi, ma l’invenzione dell’oratorio oggi, a servizio del Vangelo vissuto oggi con i ragazzi e le famiglie di questo tempo».

Quaranta corsisti

Anche nell’anno pastorale corrente, l’Università Cattolica di Milano ha accolto circa quaranta corsisti provenienti dalle diocesi lombarde e da altre regioni d’Italia, inclusi educatori, volontari, seminaristi, laici impegnati e sacerdoti, tutti pronti a scendere in profondità in un percorso che li ha visti riflettere sull’identità dell’oratorio, le sfide contemporanee, la storia, l’educazione alla fede, l’uso dei mezzi digitali, la situazione giovanile, la progettualità, la regia e il rapporto con le famiglie. Ogni fase del corso è stata guidata dai docenti dell’Università Cattolica, che hanno stimolato il confronto e la riflessione tra i partecipanti.

A tema la corporeità

Al termine di dodici giornate di lezione e un project work realizzato da ciascun corsista, il percorso si conclude offrendo a educatori e coordinatori degli oratori strumenti concreti per migliorare la loro preparazione e accrescere la consapevolezza della specificità pastorale e pedagogica di queste realtà. Il 22 marzo, tra le 9.30 e le 12.45, si terrà l’ultima lezione. In questa occasione, si svolgerà un incontro dedicato al tema del corpo e della corporeità, aspetti irrinunciabili dell’esperienza educativa in oratorio e nelle nostre comunità. Il dialogo vedrà come protagoniste le professoresse Alessandra Carenzio, specialista in didattica digitale e nuovi media, e Nicoletta Ferri, docente di pedagogia del corpo. L’evento sarà aperto a tutti coloro che desiderano approfondire queste tematiche fondamentali. Le iscrizioni sono aperte sul sito dell’Università Cattolica.

Dalla teoria alla pratica

Il vero cammino, tuttavia, inizia ora. Dopo la formazione teorica, si passa dai banchi alle realtà concrete degli oratori: i cortili, le aule, i campetti e gli altri spazi in cui le parole ascoltate troveranno applicazione nelle nuove sfide quotidiane. I corsisti sono pronti a mettere in pratica quanto appreso, contribuendo così a valorizzare l’oratorio come un prezioso strumento educativo per molte comunità cristiane.