Don Carlo Gnocchi (1902-1956), proclamato beato il 25 ottobre 2009, ha speso tutta la sua vita a servizio dei più bisognosi e dei più fragili. Se il suo nome resta legato in particolare all’impegno profuso per i mutilatini, le numerose esperienze da lui vissute fin dalla giovinezza hanno messo in luce l’eroicità delle sue virtù, come riconosciuto nel 2002 da Giovanni Paolo II.
In questo nuovo libro firmato da Barbara Garavaglia (Malato d’Infinito. Don Gnocchi e le virtù), le virtù del beato Carlo Gnocchi vengono illustrate attraverso le sue parole, le sue opere e le testimonianze di chi lo ha conosciuto di persona; arricchisce il testo la prefazione del cardinale Dionigi Tettamanzi.
La lettura, attraverso lo snodarsi della breve vita di don Gnocchi, dell’intreccio virtuoso e fecondo di fede, speranza e carità, di prudenza, fortezza, temperanza e giustizia, evoca una testimonianza vera e provocatoria, dentro i meandri di una vita sofferta (l’esperienza della guerra, specialmente in Russia) e sofferente (nell’epilogo finale della malattia).
La solida speranza e la fede sincera hanno reso don Gnocchi un «imprenditore della carità», secondo la definizione che ne diede il cardinal Martini. L’agire creativo, lungimirante, coraggioso e profetico ha fatto di questo sacerdote un modello di umanità cristiana. «La carità che voglio fare – diceva don Carlo – è grande come la mia speranza e la mia fede; ho solo il grave compito di essere coerente. Devo temere, solo, di venire meno alla fedeltà: e così estraniarmi alla logica della grazia».
Il libro, che ha una prefazione del cardinale Dionigi Tettamanzi e una introduzione di a mons. Angelo Bazzari (presidente della Fondazione Don Gnocchi), contiene dei QR code per approfondimenti multimediali.