La fede e la sua incidenza nella vita, noi e la Chiesa, Dio e il quotidiano, perché credere?
Non sono temi da poco quelli su cui si è sviluppato il dialogo tra l’Arcivescovo e gli studenti della Fondazione Sacro Cuore, scuola Paritaria nata nel 1985 e che oggi conta, dalla Scuola Materna alla Scuola Elementare fino alla Scuola Media e a tre Licei: Classico, Scientifico e Artistico, oltre 1200 studenti e 100 insegnanti.
All’inizio dell’anno scolastico, accolto dal rettore, don José Claverìa, dai giovani, dagli insegnanti, dai genitori e dal personale, monsignor Delpini affronta subito le molte domande postegli, delineando il rapporto tra la fede e la vita, la scienza e il credere, il dolore e il pensiero di Dio.
Tra ricordi ed esperienze personali, il tempo passa veloce. L’invito è «ad avere sempre stima di sé, coltivare l’onestà anche se è impopolare».
E, ancora, la figura del prete e gli studenti: «I giovani hanno bisogno di adulti stimabili. La via di accesso ai contenuti di un sacerdote è la stima sulle questioni fondamentali.
Non bisogna censurare le domande cruciali, quelle sul bene e il male, l’amore, la vita e la morte».
Poi, gli scandali «che addolorano e sui quali bisogna fare chiarezza» e non sensazionalismo imparando, magari, fin da giovani a saper discernere la verità.
Per questo resta fondamentale la scuola cattolica «rivendicazione di una libertà culturale e formativa con un ruolo di coscienza critica del sistema educativo italiano vigente».
Infine, la Celebrazione della Messa presieduta dallo stesso monsignor Delpini.