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Il Natale 2023 nella Chiesa ambrosiana

Sirio 09 - 15 dicembre 2024
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L’Arcivescovo: «Natale è un momento per fermarsi e adorare»

Il messaggio augurale di monsignor Delpini ai fedeli ambrosiani è una raccomandazione a «lasciarsi visitare dallo stupore, a lasciarsi illuminare dall'ascolto e a rendersi disponibili all'incontro, perché dentro ci sia la gioia»

24 Dicembre 2023

«La nascita di Gesù nella capanna di Betlemme non è una storia antica da ricordare come una favola, ma è la visita del Signore che visita il suo popolo, mantiene le sue promesse e dà vita a coloro che lo accolgono. È luce per coloro che lo seguono ed è speranza per coloro che accolgono la sua promessa»: parte da questa convinzione il messaggio augurale che l’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, rivolge a tutti i fedeli ambrosiani alla vigilia di Natale.

Osservando la Natività alle sue spalle, realizzata su una vetrata del Duomo su disegno di Vincenzo Foppa, l’Arcivescovo constata: «In questo presepe sembra persino che l’asino e il bue siano fermi per adorare». E per riconoscere che la visita del Signore «rivela la bellezza dell’essere figli di Dio, la promessa del vivere da figli di Dio, la vocazione a percorrere la vita dei figli di Dio».

Allora Natale «è un momento per fermarsi e adorare». Ma cosa vuol dire adorare? Significa «lasciarsi visitare dallo stupore», «lasciarsi illuminare dall’ascolto» e «rendersi disponibili all’incontro, perché dentro ci sia la gioia». Stupore, ascolto e gioia che Delpini raccomanda come augurio e benedizione, «per riconoscere che viviamo di una vita ricevuta, la vita dei figli di Dio» e che in virtù di questa dignità «abbiamo buone ragioni per avere stima di noi stessi, e in qualunque situazione troveremo l’occasione per stupirci, per ascoltare, per gioire».

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L’Arcivescovo chiede ai fedeli di trasmettere l’augurio «a tutti quelli che conoscete e che incontrate», dicendo «che il Signore Gesù è presente in mezzo a noi come un uomo», per insegnare che tutti siamo «chiamati a diventare figli di Dio e a partecipare della vita piena, eterna, lieta che egli dona».