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Dall’Arcivescovo auguri alla scuola in poesia

In rima baciata un messaggio pasquale semplice e intenso, rivolto a studenti, docenti, dirigenti e personale, con un pensiero particolare per gli istituti paritari

di monsignor Paolo MARTINELLIVicario episcopale

10 Aprile 2020

Ecco l’ultima sorpresa del nostro Arcivescovo, da cui emerge il suo grande cuore di pastore: un messaggio per il mondo della scuola, un augurio pasquale semplice e intenso.

L’Arcivescovo sceglie il genere letterario della poesia per una scuola «in rima baciata». Siamo introdotti nelle case dei ragazzi che fanno scuola “a distanza” grazie alle nuove tecnologie; ci si immedesima con i docenti che insegnano con impegno, con i dirigenti che si preoccupano di far funzionare le cose; si pensa al personale non docente che veglia e prepara il futuro. Nelle parole fluenti dell’Arcivescovo risuonano i nomi di ragazzi e ragazze, si descrivono i loro atteggiamenti; si incita a non perdere l’occasione di questi giorni in cui si vive una scuola “virtuale”, esprimendo al contempo il desiderio di incontrarsi di nuovo della scuola “reale”!

L’esperienza educativa e scolastica è essenziale per costruire vita buona e fratellanza con tutti. L’Arcivescovo non tralascia – sempre in rima – di esprimere un pensiero accorato e significativo per la scuola paritaria, che a causa della pandemia soffre una doppia fatica: «È un gran servizio, ma in Italia resta un vizio, la mia scuola è eccellente, ma non vive d’aria e niente».

L’augurio pasquale è davvero per tutti. Da queste parole di speranza scaturisce una responsabilità: per ripartire, dopo questa drammatica crisi, è necessario investire le migliori risorse nell’educazione e nella scuola.