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Cammino

«Come lievito per la pasta», prosegue la formazione per operatori pastorali inclusivi

Quattro incontri da novembre a maggio 2024, con interventi frontali, testimonianze di buone prassi, momenti laboratoriali e confronti a gruppi

30 Ottobre 2023

La Consulta diocesana Comunità cristiana e disabilità propone per il secondo anno «Come lievito per la pasta», un corso di formazione di approfondimento per tutti coloro che vivono la vita delle nostre comunità e che in questi anni, grazie anche alle iniziative della Consulta stessa, si sono dimostrate particolarmente sensibili ai temi dell’inclusione e della valorizzazione delle persone con disabilità (qui la locandina con il programma e le modalità di iscrizione).

È una proposta che si rivolge a quanti (sacerdoti, consacrate e consacrati, catechisti, educatori, volontari, genitori, operatori Caritas…) vivono la comunità cristiana con il vivo desiderio che diventi sempre di più un luogo capace di accogliere e valorizzare le persone con disabilità, superando un atteggiamento pietistico, vigilando sul rischio dell’esclusione e con la consapevolezza che il cammino verso l’inclusione richiede tempo, pazienza e perseveranza.

Lo scorso anno hanno preso parte al corso una cinquantina di operatori, invitati ora a continuare il percorso intrapreso, ma la proposta è comunque aperta anche a nuovi operatori. La Consulta ha infatti optato per una formazione di secondo livello aperta a tutti, in modo da costruire progressivamente un gruppo di persone che, provenendo da diverse zone delle Diocesi, incontrandosi, conoscendosi, ascoltando interventi di persone esperte, confrontandosi, possano poi tornare nelle rispettive comunità e far crescere, proprio come il lievito nella pasta, uno sguardo diverso nei confronti delle persone con disabilità. Si tratta di un processo paziente e lento che, negli auspici della Consulta, porterà buoni frutti.

Altro aspetto importante è la presenza dei membri della Consulta stessa, segno del desiderio di fare un cammino insieme all’insegna della corresponsabilità e della collaborazione, consapevoli del fatto che l’organo diocesano nato da due anni è importante, ma ha bisogno dell’aiuto di tante persone di buona volontà che, sparse sul territorio diocesano, lavorano per rendere le parrocchie più inclusive.