Share

Gorla Minore

La grande famiglia del Rotondi in udienza da papa Francesco

Sabato 3 febbraio circa 2500 pellegrini saranno ricevuti privatamente in occasione dei 425 anni del Collegio varesino, istituto cattolico paritario più antico d’Italia e centro formativo che va dalla scuola dell’infanzia fino a un polo universitario. Parla il Rettore, don Andrea Cattaneo

di Annamaria BRACCINI

2 Febbraio 2024
Il chiostro interno del Collegio (foto www.collegiorotondi.it)

Andranno dal Papa per festeggiare i 425 anni dalla fondazione della loro scuola, il Collegio Rotondi di Gorla Minore (Varese) che, in realtà, è molto di più di un semplice istituto, ponendosi come polo formativo a 360 gradi con tante iniziative e progetti. Il Collegio nacque per volontà del conte Terzaghi, che donò la sua proprietà al fine di istituire una scuola di vita e di dottrina cristiana, tanto che la prima aula del Collegio stesso è stata la chiesa di San Maurizio, dove il nobile scrisse il suo testamento con quelle parole «Erudire et edocere» – educare e insegnare – che ancora oggi, tra tradizione e innovazione, sono il motto del “Rotondi”.

Insomma, una storia gloriosa iniziata nel 1599, che, tuttavia, ha vissuto anche momenti difficilissimi. Come durante le soppressioni napoleoniche, quando il Collegio fu acquistato con beni propri dal sacerdote diocesano Oreste Rotondi (da qui il nome), per poi essere di nuovo ridestinato al contesto educativo e alla comunità. A raccontare, con grande passione, cosa rappresenti il Collegio è don Andrea Cattaneo, rettore dal 2015, anno che ha segnato la “ripartenza” della realtà formativa dopo un periodo di grande crisi: «Anche nei nostri tempi non sono mancate le complessità – conferma infatti -. Basti pensare che solo otto anni fa il numero degli alunni era di poco superiore alle 200 unità, mentre ora, grazie a un lavoro capillare di rilancio complessivo, abbiamo superato le 700 iscrizioni. Siamo la scuola paritaria cattolica più antica d’Italia e abbiamo un curriculum verticale che va dalla scuola dell’infanzia fino a un polo universitario».

Come nasce la decisione di andare in udienza dal Papa?
Anzitutto, dalla consapevolezza che siamo un’istituzione di ispirazione cristiana cattolica e che vogliamo ribadire la nostra unità con la Chiesa. Credo che il successo che abbiamo registrato in questi ultimi anni sia dovuto proprio al fatto di sottolineare con chiarezza la nostra identità. Il Collegio, in verità, ogni anno porta i ragazzi della seconda media a Roma – questo fa parte dell’offerta curriculare formativa -, ma è la prima volta che verremo ricevuti in udienza privata dal Santo Padre. Quindi siamo tutti molto emozionati. La visita si svolgerà sabato 3 febbraio alle 9.30 in Sala Nervi dove vivremo l’udienza. Subito dopo, nella Basilica di San Pietro, parteciperemo alla Messa di ringraziamento, presieduta da monsignor Luca Raimondi che accompagnerà il Collegio in questo evento.

I pass preparati per l’udienza papale

Quante persone parteciperanno?
In totale siamo circa 2500 pellegrini: 650 alunni – i più piccoli saranno accompagnati dai genitori -, e poi gli insegnanti, il personale del Collegio e tanti ex-alunni di tutte le età. Questa partecipazione, al di là delle nostre previsioni, dice l’amore della gente per il Papa e l’attaccamento al Collegio.

Qual è la vostra offerta?
Abbiamo dalla scuola dell’infanzia a quella dell’obbligo per arrivare ai licei scientifico e linguistico e, con l’anno prossimo, apriremo anche un Istituto tecnico professionale per venire incontro alle richieste del territorio. Inoltre il Collegio, grazie al rapporto di collaborazione con l’Università di Roma Unitelma Sapienza – ramo telematico dell’Ateneo – ha aperto un polo didattico universitario nella nostra sede. Anche se non siamo tecnicamente un Collegio arcivescovile, il Rotondi è considerato tale a tutti gli effetti.