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Verso gli altari

Barelli e Ciceri, profeti in terra ambrosiana

Martedì 5 aprile, alle 21, nella parrocchia del Sacro Cuore di Gesù alla Cagnola a Milano, incontro con Luca Diliberto e don Claudio Stercal. Diretta su YouTube

1 Aprile 2022
Armida Barelli e don Mario Ciceri

«Due “santi della porta accanto” che la Chiesa universale ci propone come modelli di una santità possibile, concreta, potremmo dire feriale. Due doni per la Chiesa ambrosiana e per la nostra Azione cattolica». Così Gianni Borsa, presidente dell’Ac ambrosiana, definisce Armida Barelli (1882-1952) e don Mario Ciceri (1900-1945) che saranno proclamati beati il 30 aprile in Duomo. Due figure di santità del “secolo breve” che saranno messe a fuoco nell’incontro intitolato «Profeti in terra ambrosiana» che si terrà a Milano martedì 5 aprile, alle 21, nella parrocchia del Sacro Cuore di Gesù alla Cagnola (via Plana 46) per iniziativa dell’Azione cattolica del Decanato Cagnola, Gallaratese, Quarto Oggiaro. Interverranno Luca Diliberto e don Claudio Stercal.

Diliberto, che alla fondatrice della Gioventù femminile di Azione cattolica ha dedicato il libro Armida Barelli, da Milano al mondo. Protagonista al femminile di una società in trasformazione (Edizioni In Dialogo), sottolinea come la futura beata visse una «vocazione piena nella Chiesa che significò mettersi in gioco, nella storia, come donna e credente rigorosa anzitutto con sé stessa», facendosi motore di importanti iniziative nella storia del cattolicesimo italiano.

Più nascosta e locale, ma non per questo meno importante, l’opera di don Mario Ciceri, che nel corso della sua breve vita svolse il ministero pastorale in un’unica località, l’oratorio e la parrocchia di Brentana di Sulbiate, in Brianza. Lì, dopo aver formato una generazione di giovani credenti, nel corso della seconda guerra mondiale istituì un bollettino – La voce amica – per stare accanto ai suoi ragazzi al fronte. Nel 1943 cercò di soccorrere la gente sbandata dopo l’armistizio e gli sfollati da Milano, ma un banale incidente stradale, di cui rimase vittima nel 1945, lo portò alla morte dopo molti giorni di agonia. Don Claudio Stercal, teologo, direttore del Centro studi di spiritualità della Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale, evidenzia come proprio la cura della spiritualità sia il fondamento della dedizione pastorale di don Ciceri tra la gente semplice che gli era affidata.

L’incontro si potrà seguire anche online sul canale Youtube della parrocchia della Cagnola.