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«Il Segno»

Azione cattolica, una rinnovata passione per migliorare la società

L’11 febbraio l’Ac ambrosiana celebra la XVII Assemblea con tre obiettivi: pregare, pensare, appassionarsi. Gianni Borsa: «Continuiamo a testimoniare la fede nella vita concreta». Di seguito uno stralcio dell’articolo pubblicato sul numero di febbraio

9 Febbraio 2024

Da Il Segno di febbraio

Pregare, pensare, appassionarsi: è il trittico che ha orientato le riflessioni delle assemblee territoriali di Azione cattolica in preparazione alla XVII Assemblea diocesana, in programma domenica 11 febbraio all’Università cattolica, chiamata a rinnovare il consiglio diocesano dell’associazione. Alla giornata prenderanno parte i delegati dei 145 gruppi locali dell’Ac ambrosiana, in rappresentanza dei 4.670 membri associati (tra i quali 910 giovani sotto i trent’anni), anche se poi le diverse proposte di Azione cattolica coinvolgono circa 15 mila persone sul territorio. Il presidente uscente Gianni Borsa, 59enne giornalista legnanese che lavora a Bruxelles per il Sir (Servizio informazione religiosa), marito e papà di quattro figli, ci aiuta a fare il punto della situazione.

«I tre verbi che abbiamo scelto ci sembrano guidare le potenzialità dell’associazione e, al contempo, segnano nuovamente il profilo del laico cristiano oggi – spiega -: pregare indica la cura della vita spirituale, personale e comunitaria; pensare è il domandarsi come oggi i credenti cristiani – presi singolarmente e nella vita ecclesiale e sociale – hanno la possibilità di testimoniare il Vangelo nel tempo nuovo, traducendolo nei nostri ambienti di vita (famiglia, lavoro, scuola, politica, cultura); infine, il verbo appassionarsi indica il renderci conto che oggi più che mai la trasmissione del Vangelo avviene attraverso una testimonianza gioiosa che vuol bene a questo tempo, quello che il Signore ci ha dato di vivere. Un tempo nel quale vogliamo stare con tutti, senza esclusione di nessuno, camminando con la nostra gente: i ragazzi, i giovani, gli adulti». Una riflessione che si è resa indispensabile, in un triennio che ha costretto tutti ad affrontare i problemi imposti dalla pandemia di Covid-19.

L’Azione cattolica ambrosiana supera i confini della Diocesi e diventa esperienza di fede anche all’estero, come racconta Erika Michelon (22 anni) che ha trascorso alcune settimane in un campo profughi di Erbil, nel Kurdistan iracheno, organizzando attività di animazione (giochi, balli, musica…) per i bambini. Un contesto difficile, che ha reso l’esperienza ancora più intensa.

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