Sirio 26-29 marzo 2024
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Visita

All’Istituto Ciechi un centro diurno per ragazzi e ragazze

Dedicato a non vedenti e portatori di altre disabilità, è la novità dell'istituzione milanese che martedì 30 novembre riceve l'Arcivescovo nella sede di via Vivaio. Ne parla il presidente Rodolfo Masto

28 Novembre 2021

Ci vorranno almeno due ore all’Arcivescovo per visitare l’Istituto dei ciechi di Milano, in via Vivaio, con i suoi 20 mila metri quadrati. Mons. Mario Delpini è quasi di casa, perché come i suoi predecessori, dice il presidente della Fondazione, Rodolfo Masto, «ha voluto confermare la tradizione, che da anni lega la Diocesi di Milano all’istituto (prossimo appuntamento il 15 gennaio 2022, ndr), di incontrare i giornalisti presso la nostra istituzione in occasione della festa del patrono san Francesco di Sales».

Un nuovo percorso museale

La visita in programma martedì 30 novembre alle 10.30 culminerà nella benedizione del nuovo centro diurno per ragazzi e ragazze. Per la prima volta, dunque, l’Arcivescovo visiterà tutti i servizi e le attività che si svolgono all’interno, incontrando i vari ospiti. «Anzitutto vedrà il centro che progetta e produce materiali tiflodidattici – spiega il presidente -, che sono strumenti utili allo sviluppo all’esplorazione aptica (riconoscimento degli oggetti, ndr): si va da semplici attrezzature come la tombola fino alle più complesse come la tavola della chimica». È qui che vengono realizzati anche quei dispositivi utilizzati nei musei per permettere ai non vedenti di accedere alle opere d’arte esposte.

Rodolfo Masto
Rodolfo Masto

Poi l’Arcivescovo si sposterà per vedere gli allestimenti del nuovo percorso museale dell’istituto. «Abbiamo deciso di riportare al ricordo dei visitatori tutte le attività che si svolgevano una volta all’interno dell’istituto – sottolinea Masto -. Ora stiamo recuperando anche gli animali impagliati e il museo Braille con le varie strumentazioni utilizzate nel tempo, abbiamo ritrovato addirittura un sistema solare del 1850. A volte erano gli stessi rettori a inventare e realizzare queste cose. Si confrontavano anche con altri istituti dei ciechi d’Europa, quello di Milano è sempre stato un rifermento importante». I maggiori scambi avvenivano con gli istituti di Parigi, in particolare sulle politiche educative e formative realizzate nell’Oltralpe.

«La tappa più significativa di questa visita sarà l’apertura del nuovo centro diurno per 24 ragazzi e ragazze con disabilità visiva e altre complesse – dice il presidente -. Oltre a non vedere, per esempio sono spastici, per loro quindi occorre un’assistenza molto particolare». La piccola comunità di minori si trasferirà nei prossimi giorni. Delpini proseguirà il percorso fino alla casa di riposo dove lo attendono gli ospiti, poi attraverserà i corridoi della scuola media statale dove sarà accolto dagli studenti.

Masto, che ricorda la passione dell’Arcivescovo per gli organi, gli mostrerà quello storico di via Vivaio, da poco restaurato. La conclusione del tour è prevista nella prestigiosa Sala Barozzi per lo scambio di auguri natalizi e la benedizione finale.

Un piccolo paese

Una volta l’istituto di via Vivaio era come un piccolo paese. Dal 1840 al 1975, quando i piccoli ospiti hanno iniziato ad andare alla scuola media con gli altri, l’istituto offriva tutto ed era autonomo: c’erano il fuochista, il panettiere, la poltrona del dentista, le macchine per le radiografie. Era una realtà autosufficiente, anche dal punto di vista religioso, perché la gestione era affidata a un prelato inviato dalla Diocesi che abitava all’interno e amministrava anche i sacramenti, dalla Comunione all’estrema unzione. Oggi sono ancora conservati abiti liturgici di un certo pregio. Tra studenti, ragazzi, suore e personale vivevano nella struttura anche 350 persone.